martedì 16 dicembre 2008

GIUDA ERA UN NEVROTICO OMOSESSUALE PER FRANCESCO BRUNO

IL CENTRO ANTI-BLASFEMIA PRENDE LE DISTANZE DA PETRUS E LO CONDANNA





Bruno Volpe di Petrus intervista il criminologo Francesco Bruno.





B.V."Professor Bruno, se un Tribunale Le chiedesse una perizia su Giuda, cosa direbbe?"



F.B."Non ho il benchè minimo dubbio, era un nevrotico. Viveva in un perenne conflitto con se stesso,

volendo essere il migliore e non potendolo essere. Spesso, dietro al tradimento si nasconde questa

volontà morbosa di essere primi sapendo di non averne le capacità".



B.V."Giuda è il traditore per eccellenza."



F.B."Il tradimento è la forma più abietta ed orribile che possa esistere: chi tradisce, pugnala la persona che ama

o vorrebbe amare. Eppure ancora oggi va di moda tradire, cambiare casacca, maglia. Pensi, io sono critico

persino con il fenomeno del pentitismo a buon mercato, che non ritengo una collaborazione spontanea

da parte dei mafiosi ma l’espressione della loro volontà di trarre un vantaggio personale dalla consegna dei criminali alla Polizia".



B.V."Giuda nevrotico: si può parlare anche di persona sessualmente disturbata?"



"Dietro ogni nevrosi esiste sempre un problema a sfondo sessuale. E diciamo che Giuda, sì, può essere considerato potenzialmente un omosessuale".

Firmato Francesco Bruno criminologo, intervistato da Petrus :



http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=6574#a





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IL CENTRO ANTI-BLASFEMIA PRENDE LE DISTANZE DA PETRUS E LO CONDANNA.

Vediamo che Petrus pubblica spudoratamente asserzioni discriminatorie ed omofobiche

dettate dal criminologo Francesco Bruno, il quale dichiara che gli omosessuali sarebbero dei nevrotici.



POI SAREBBE BRUNO VOLPE DI PETRUS A FARE QUESTE DOMANDE BLASFEME SU GIUDA:





Professor Bruno, se un Tribunale Le chiedesse una perizia su Giuda, cosa direbbe?



Giuda e' il traditore per eccellenza.



Giuda nevrotico: si può parlare anche di persona sessualmente disturbata?



Con quale coraggio un cattolico di un quotidiano dedicato al Papa fa queste domande spudorate ?



-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------RISPOSTE A PETRUS DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA



Primo;

Veniamo al punto, il Centro Anti-Blasfemia, riconosce che molti omosessuali hannno contribuito con la loro saggezza e il loro

talento allo sviluppo civile e culturale del mondo, infatti molti scinziati, scrittori, artisti, sportivi, e perfino Santi sono stati omosessuali,

facciamo qualche nome ; Leonardo da Vinci, Caravaggio, Michelangelo, Rudolf Nureyev, la lista è molto lunga, ci fermiamo qui.





Secondo;

Il Centro-Anti-Blasfemia, dietro consulto medico, afferma che non tutti gli omosessuali sono nevrotici, ma la nevrosi è diffusa nella stessa misura sia negli eterosessuali che

negli omosessuali.





Terzo;

Il Centro Anti-Blasfemia,dal punto di vista laico, non agisce contro i gay e i loro diritti, anzi in certe situazioni umanitarie è vicino a chi soffre ed è emarginato.



Quarto;

Il Centro Anti-Blasfemia, dal punto di vista cristiano, dichiara che tutti siamo peccatori, e tutti per salvarci dobbiamo conformarci al Vangelo, non solo gli omosessuali,

ma anche i pedofili, gli incestuosi, gli stupratori, i porno-star, le prostitute,gli adulteri, gli abortisti, i mafiosi, i ladri, gli assassini, e tutti gli altri peccatori.



Gesù è morto in croce per salvare tutti i peccatori, compresi gli omosessuali, e finché viviamo siamo in tempo per convertirci e salvarci, e perfino possiamo diventare Santi.

Fratelli ricordatevi che grandi peccatori si sono pentiti, e si sono convertiti e sono divenati Santi..



http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

LA CHIESA CATTOLICA HA ACCETTATO QUESTO FILM BLASFEMO " IL BACIO DI GIUDA"

CENTRO ANTI-BLASFEMIA
IL FILM BLASFEMO
IL BACIO DI GIUDA
1988, Italy
35mm, 90', col.

Director: Paolo Benvenuti.
Screenplay: Paolo Benvenuti, in collaborazione con Marcella Niccolini, Gianni Menon.
Director of photography: Aldo di Marcantonio.
Art director: Paolo Barbi.
Editor: Mario Benvenuti.
Music: Stefano Bambini, Andrea Di Sacco.
Cast and characters: Carlo Bachi (il Nazareno), Giorgio Algranti (Giuda Iscariota), Emidio Simini (Nicodemo),

Marina Barsotti (Maddalena), Pio Gianelli (Simon Pietro), Nicola Checchi (Giovanni), Roberto Morini (Caifa).
Producer: Paolo Benvenuti.
Production company: Cooperativa Alfea Cinematografica RAI Radiotelevisione Italiana, RAITre,

con il contributo del Ministero del Turismo e dello Spettacolo e il patrocinio dei Comuni di Pisa e Lucca.
Italian distribution: Istituto Luce S.p.A., via Tuscolana 1055, Roma.

TRAMA

Il regista Benvenuti è ateo e quindi non crede nei vangeli ufficiali, ma ha voluto lo stesso fare
un film su Gesù, un Gesù che costruisce secondoi soui ideali unendo a spunti dei vangeli
ufficiali anche citazioni dei vangeli gnostici, in particolare il vangelo di Tommaso e quello
di Filippo. Per il personaggio di Giuda usa il vangelo dei gnostici canaiti i quali adoravano
Satana e quindi per loro Giuda è un eroe.
La trama si riduce a questa storia; Gesù è un matto che si crede essere l'agnello di Dio,
che deve essere sacrificato e quindi ucciso per salvare il mondo, ma specialmente per
la propria gloria. Ora nessuno ha intenzione di ucciderlo, i farisei preferiscono sacrificare
gli agnelli della mandria. Quindi ecco che l'apostolo Giuda, l'unico ad avere intelletto
e cultura, e conoscenza delle Sacre Scritture, interviene e in comune accordo con Gesù
accetta di tradirlo, servirlo, e salvarlo ad estremis da una brutta figuraccia di mitomane.
Il Gesù di Benvenuti è proprio diverso dal vero Gesù evangelico, non ha nessuna grazia,
e si comporta da matto spudorato come nello stare nudo presso la riva del lago Tiberiade
in compagnia di bimbi completamente ed oscenamente nudi. La scena fa apparire questo
Gesù un nudista pedifilo. Un altra scena mostra un Gesù animalesco che si rotola sul
pavimento come una bestia, intento nel lavare i piedi agli Apostoli, in questa scena
Gesù fa veramente pietà, non solo è matto ma è anche bestiale.
Vuol dire che il regista Benvenuti pensa che con la fantasia otteniamo Gesù che può
diventare realtà storica. Quanta illusione, Gesù quello checi salva è solo quello del
Nuovo Testamento, i Gesù partoriti dalla mente di uomini agnostici ed atei sono
solo bestemmie che portano all'inferno, ma prima possono confondere le idee anche ai credenti.


http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

lunedì 15 dicembre 2008

LA CHIESA CATTOLICA ACCETTA FILM DOVE VIENE ESALTATA LA FIGURA DI GIUDA

DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
LA CHIESA CATTOLICA ACCETTA FILM DOVE VIENE ESALTATA LA FIGURA DI GIUDA

In particolare ci sono tre film che esaltano Giuda nello stile canaita;
JESUS CHRIST SUPERSTAR-FILM EMUSICAL; ormai opera sacra per i cattolici, vediamo
infatti che il musical viene rappresentato nelle chiese stesse.
IL BACIO DI GIUDA-FILM DI PAOLO BENVENUTI; girato presso la parrocchia San Pierino di Pisa,
ed accettato dai cattolici come capolavoro, specialmente dal gesuita Virgilio Fantuzzi.

L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO-DI M.SCORSESE; film apprezzato dai gesuiti, e riprodotto e
vnduto in tutto il mondo dai Paolini.
IL VANGELO SECONDO PILATO DI E.SCHMITT; pubblicato e venduto dai Paolini.

Ecco le trame di queste opere sataniche;



JESUS CHRIST SUPERSTAR

Il titolo più appropiato sarebbe Giuda Superstar.

Recnsione da Mymovies

Il film di N.F.Jewson,Jesus Christ Superstar,resterà un film sempre moderno,specialmente perché fa rivivere l'ebbrezza degli anni 70. E' uno dei film che piace di più ai giovani,specialmente per le musiche.In questo film il vero eroe è Giuda,sapiente e razionale. Il film inizia,con l'arrivo di un enorme autobus nel deserto. Dall'autobus scendono un gruppo di hippies,hanno con loro una enorme croce.Questi hippies,si mettono dei costumi e si truccano. Al'improvviso,fra loro spunta un ragazzo biondo dagli occhi azzurri,gli hippies lo vestono con una tunica bianca.Tutti insieme,al'improvviso, iniziano a cantare il Musical di A.L.Webber&T.Rice,"Jesus Christ Superstar". Il ragazzo biondo,è Gesù,gli si avvicina una ragazza,è Maria Maddalena,una peccatrice,che riesce con la sua dolcezza a conquistare Gesù,il quale per lei è solo un uomo,e sta sempre con lui,giorno e notte. Maria ama molto Gesù,lo coccola,lo profuma,gli canta una dolce canzone. Giuda,vedendo che Gesù,si comporta da libertino,facendosi amare da una peccatrice,lo critica di comportarsi il contrario di come insegna. Questo Gesù,non solo è libertino,ma è anche confuso,non sa chi sia,ne perché deve morire,perfino si dimostra duro con dei lebrosi e malati che gli chiedono aiuto,dice loro che sono troppi,non devono spingerlo, che non ce la fà a guarirli,e li manda via,dicendo loro di guarirsi da soli.Giuda,vede Maria che unge Gesù,con il costoso nardo,e si infuria. Quindi Giuda va a tradire Gesù.Dopo l'ultima cena,Gesù inizia la sua passione nell'orto degli ulivo il Getzemani.Questo Gesù,non è sicuro,è triste,stanco,e inveisce contro Dio,a cui chiede di mostrargli che non sarà ucciso invano,che c'è uno scopo perché vuole farlo morire,poi gli dichiara che è molto astuto sul dove e sul come,ma non è così esperto sul perché.Gesù,viene arrestato,viene portato da Pilato,poi da Erode, poi di nuovo da Pilato.Gesù,viene condannato,viene frustato. Ora accade,non è più una recita,Gesù viene davvero crocifisso. Giuda,pentito,si scaglia contro Dio e lo accusa dicendogli,che non saprà mai perché lo ha scelto per il suo crimine,i suo ripugnante, crudele crimine,e gli urla che Lui lo ha assasinato.Giuda si impicca. Giuda,muore e diventa un candido Angelo,il quale scende dal cielo, insieme ad altri angeli,con i quali prende in giro il crocifisso,dicendogli che si è fatto crocifiggere invano,ed altri insulti.Gesù,muore davvero,gli hippies,allora vanno via di corsa, lasciando Gesù,tra due crocifissi morti.Gli ultimi a prendere l'autobus sono il ragazzo di colore che faceva la parte di Giuda, e la ragazza che faceva la parte di Maria Maddalena. Il film finisce così,l'autobus si allontana velocemente,mentre all'orizzonte con il sole che tramonta,si vede il crocifisso, un uomo ucciso e abbandonato da una banda di squilibrati. Questo è il Vangelo visto da Jewison,che non crede in Gesù. Ma chi crede in Gesù,sà che Gesù è davvero risorto,dopo ascese incielo,e da lì scenderà nello stesso modo come è asceso, solo alla fine del mondo.Chi crede in Gesù sà che era Santo e castissimo,pieno d'amore verso tutti.Gesù,guariva tutti i malati che accorrevano a lui,Gesù disse"Venite a me,voi tutti che siete affaticati e stanchi,ed io vi darò sollievo". Gesù,amava e obbediva al Padre,facendo sempre la sua volontà. Nei Vangeli Maria Mddalena,non era una peccatrice, amava Gesù con purezza tanto da essere degna di vederlo per prima risorto.Giuda invece,viene chiamato diavolo da Gesù.



http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=202117



CENTRO ANTI-BLASFEMIA:IL MUSICAL JESUS CHRIST SUPERSTAR


JESUS CHRIST SUPERSTAR è un opera molto blasfema,principalmente perché
gli autori;Andrew Lloyd Webber e Tim Rice,sono agnostci,non credono in Gesù.
Nelle varie interviste hanno dichiarato che per loro Gesù era un falso pofeta,sciocco
e libertino,mentre il vero sapiente era solo Giuda,l'unico che capiva come andavano le cose.
Quindi vediamo che il Musical JCS insiste sulla negazione del Figlio di Dio.
All'inizio,vediamo che la prostituta Maria Maddalena,riesce a sedurre Gesù,con le sue arti,
lo cosparge di mirra,lo coccola,l'accarezza.Giuda vedendo questo,critica Gesù di essere
immorale,e fare il contrario di ciò che insegna.Intanto Gesù e Maddalena,vivono insieme
giorno e notte,lei di notte gli canta una sensuale ninna nanna,gli sussurra di stare
calmo,di rilassarsi e chiudere gli occhi,mentre lei baderà a lui e lo rinfrescherà con la
mirrà.Gesù e Maddalena sono quindi amanti.Ecco come Maddalena descrive il suo
amore per Gesù;
"Io non so come amarlo,cosa fare a convincerlo.
E' un uomo,è solo un uomo,ed io ho avuto tanti uomini prima,
in tutti i modi.Lui è solo uno in più.
Dovrei violentarlo?
Dovrei gridare e urlare?
Dare sfogo ai mii sentimenti?
Poi,se mi dicesse che mi ama,
non potrei resistere,propio non potrei resistere.....
Lo voglio così,l'amo così".
Quindi la prostituta Maddalena,crede che questo suo amato Gesù,non è altro che uno dei
suoi tanti amanti,è solo un uomo,un uomo come gli altri che vanno a protitute.
Quindi nel Musical JCS,Gesù è un libertino peccatore,non è finita qui,la dissacrazione continua.
Ecco che nel Musical Gesù è pure malvagio.Quando una folla di bisognosi e malati,
e lebbrosi preme per ricevere guarigioni,conforto e consolazione,
Gesù dice loro con furia"Siete troppi-non spingete!Non ce la faccio-non premete!
Guaritevi da soli,lasciatmi in pace"Questa è la pura e semplice negazone della
più importante verità del vangelo:la divinità del Signore Gesù.
Gesù,nel Musical non solo è libertino e malvagio,è anche un essere insicuro,triste, stanco,
è confuso e no sa realmente chi è,perché deve morire,e si ribbella a Dio,perché lo fa morire
senza un motivo:"Mostrami adesso che non sarò ucciso invano..........................................
.....Mostrami che c'è uno scopo perché mi vuo fare morire.Sei molto astuto sul dove e sul come,ma non così
esperto sul perché"Quindi abbiamo un Gesù che bestemmia Dio,e poi continua a urlare a Dio,
dicendogli di inchiodarlo e ucciderlo adesso prima che lui cambi idea,vere bstemmie
che rendono Gesù il contrario di come è descritto nel Vangelo.
Anche Giuda nel Musical accusa Dio di averlo usato;"Dio!Non saprò mai perchè mi hai scelto per il tuo
crimine,il tuo ripugnante,crudele crimine!Tu mi hai assssinato!"
Però poi nel Musical,vediamo che Giuda,dopo essersi impiccato,muore e diventa un Angelo,
e scende dal cielo con altri Angeli e prende in giro Gesù che si trova sulla croce,dicendogli
che si è fatto crocifiggere invano.
Gesù,nel Musical,muore crocifisso,non risorge,infatti non è Figlio di Dio ma un pazzo peccatore
libertino e malvagio.
Che atei amino questo Musical è normale,ma chi si dice cristiano ed accetta questo Musical,
nega la sua fede ed è un ipocrita e bestemmia Dio,le Sacre Scritture e il Signore Gesù.
Se Gesù fosse stato come quello del Musical,il cristianesimo non sarebe mai nato,e
nessuno conoscerebbe Gesù ora.
CENTRO ANTI-BLAFEMIA


IL BACIO DI GIUDA DI PAOLO BENVENUTI

Il regista Benvenuti è ateo e quindi non crede nei vangeli ufficiali, ma ha voluto lo stesso fare
un film su Gesù, un Gesù che costruisce secondoi soui ideali unendo a spunti dei vangeli
ufficiali anche citazioni dei vangeli gnostici, in particolare il vangelo di Tommaso e quello
di Filippo. Per il personaggio di Giuda usa il vangelo dei gnostici canaiti i quali adoravano
Satana e quindi per loro Giuda è un eroe.
La trama si riduce a questa storia; Gesù è un matto che si crede essere l'agnello di Dio,
che deve essere sacrificato e quindi ucciso per salvare il mondo, ma specialmente per
la propria gloria. Ora nessuno ha intenzione di ucciderlo, i farisei preferiscono sacrificare
gli agnelli della mandria. Quindi ecco che l'apostolo Giuda, l'unico ad avere intelletto
e cultura, e conoscenza delle Sacre Scritture, interviene e in comune accordo con Gesù
accetta di tradirlo, servirlo, e salvarlo ad estremis da una brutta figuraccia di mitomane.
Il Gesù di Benvenuti è proprio diverso dal vero Gesù evangelico, non ha nessuna grazia,
e si comporta da matto spudorato come nello stare nudo presso la riva del lago Tiberiade
in compagnia di bimbi completamente ed oscenamente nudi. La scena fa apparire questo
Gesù un nudista pedifilo. Un altra scena mostra un Gesù animalesco che si rotola sul
pavimento come una bestia, intento nel lavare i piedi agli Apostoli, in questa scena
Gesù fa veramente pietà, non solo è matto ma è anche bestiale.
Vuol dire che il regista Benvenuti pensa che con la fantasia otteniamo Gesù che può
diventare realtà storica. Quanta illusione, Gesù quello checi salva è solo quello del
Nuovo Testamento, i Gesù partoriti dalla mente di uomini agnostici ed atei sono
solo bestemmie che portano all'inferno, ma prima possono confondere le idee anche ai credenti.


http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it


RECENSIONE SUL FILM DI MARTIN SCORSESE:L'ULTIMA TENTZIONE DI CRISTO"

DAL PUNTO DI VISTA RELIGIOSO

Gesù,esiste ha detto se due o tre si uniscono nel mio nome,io sarò in mezzo a loro.Gesù è sceso dal cielo,ha detto di essere pane sceso dal cielo.Gesù era il verbo che si fece carne,era perfettisimo,era l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.Gesù chiedeva a chi lo voleva seguire,di amarlo più di tutto,lasciare casa,famiglia averi,e possibilmente restare vergini,farsi eunuchi per il regno.Gesù,vuole che venga presto il regno dei cieli,li i risorti saranno come gli angeli,non potranno sposarsi,perché saranno figli della resurrezione, non potranno più morire,saranno figli di Dio.Gesù è già Figlio di Dio, veramente è Dio,chi vede Lui vede il Padre.Gesù,è nato tramite lo Spirito Santo,senza rapporti impuri.Gesù essendo Dio,trasfigurò e divenne tutto luccicante davanti agli apostoli,non poteva fare sesso,sposarsi,la S.Eucaristia,non può fare sesso,ne la S.Trinità, ne Dio,quello giudaico-cristiano,certo i dei pagani vanno con animali e praticano l'incesto.Gesù,consiglia a chi può di restare vergine, cosa che lui avrebbe fatto anche se fosse stato solo un S.profeta,un uomo,come gli esseni. Gesù,ha vinto Satana,e il mondo,perfino dava questo potere agli apostoli,di esorcizzare in suo nome,Gesù vedeva Satana scendere dal cielo,cercare gli apostoli e vagliarli come il grano,Gesù disse che Satana,il principe di questo mondo non poteva fare nulla contro di Lui. Gesù,chiamò Pietro Satana,solo perché,non accettava che Lui morisse,figuriamoci come manda via qualsiasi diavolo tentatore,per cose più gravi.Gesù,guidato dallo Spirito Santo,andò nel deserto, per farsi tentare dal demonio,ma sono tentazini esterne,due solo provocazioni,quella del pane,e del pineacolo,la terza,qui Satana gli chiede di essere adorato,è chiaro che Gesù,stesso non si può fare questa tentazione.Per Gesù,le tentazioni interne a peccare sono peccati,come il solo guardare un donna,per desiderarla è adulterio. Gesù,in vista,delle tentazioni interiori,ci chiede,se il tuo occhio ti fa inciampare cavatelo,è meglio entrare nel Regno senza un occhio, che finire all'inferno. Gesù,è venuto ad insegnarci la verità,Lui è Via Verità Vita. Ora chi crede in questo Gesù dei Vangeli,si salva,può guarire,può diventare Santo come S.Antonio. Chi crede nei falsi Gesù,inventati da atei comunisti,come il greco Kazantzakis,perde tutto,la vita e l'anima e la gioia. Kazantzakis si è inventato un Gesù,che si ribbella a Dio,costruisce croci,crocifigge,un assassino.Poi è pure schizofrenico,vuole colpire, vuole,uccidere,vuole prendere le donne,ma ha paura. Un Gesù,talmente peccatore,che dice di essere il santo della bestemmia, un Gesù,attaccato alle cose terrene,vuole sposarsi si frega del regno. Un Gesù,che lotta con le voci della sua mente malata,non sa se è Satana o Dio a parlargli.Un Gesù,talmente sciocco,che si fa guidare da Giuda.In croce scambia Satana per un angelo,e si diverte a fare sesso con tre donne,la prima e la seconda,non soddisfatto seduce la cognata, la quale gli darà,anche lei dei figli,questo adulterio è vietato dalla legge di Mosè.Un Gesù,che vuole per sé la vita peccaminosa molto lontana dagli insegnamenti evangelici. Il romanzo si conclude con questa verità,è stato il pazzo Paolo a inventarsi il cristianesimo,che Gesù è risorto e il resto,Gesù nella visione si scaglia per questo contro Paolo,lo chiama bugiardo. Scorsese,ha fatto il film copiando tutto il romanzo. Scorsese ha sbagliato,chissà sé il vero Gesù lo perdonerà.




http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=196688



IL GESU' DI SCHMITT

Nell’orto del Getsemani, in attesa che i soldati vengano ad arrestarlo e consegnarlo al tribunale che lo condurrà alla crocifissione, Jeshua ripensa la sua vita. «Avrei potuto essere altrove, questa sera. Avrei potuto spassarmela in una locanda, mescolato ai pellegrini della mia terra [...]. Ecco dove mi ha condotto questo mio sogno: aspettare in questo giardino una morte che mi fa paura» (p. 9 s). Quale sogno? Il sogno che la sua risurrezione dalla morte avrebbe confermato il convincimento delle folle: essere lui il messia. Ha accettato la scommessa di Jehuda: «Il terzo giorno ritornerai», ed eccolo ora, in preda alla paura e al dubbio, in attesa che il suo destino si compia.

Quando suo padre è morto, «di colpo, sotto il sole di mezzogiorno», ne ha preso il posto di carpentiere per mantenere fratelli e sorelle. Carpentiere mediocre, ma giovane ricercato per saggezza e per capacità di amare. Pensa di non essere fatto per il matrimonio, ma quando incontra Rebecca, splendida per bellezza e qualità femminili, decide di sposarla. Invita la giovane in una locanda sul lago, le offre in dono una spilla di oro, mangiano e bevono, quando un vecchio e un bambino chiedono la carità. Lei si lascia sfuggire una esclamazione rabbiosa, e l’oste scaccia i mendicanti a colpi di strofinaccio. Il giorno seguente Jeshua rompe il fidanzamento. Ha scoperto «il terribile egoismo che si annida nella felicità»; e lui non è fatto per la felicità che «ci lascia in disparte, fa chiudere le porte, serrare le imposte, dimenticare gli altri, erigere muraglie invalicabili; la felicità presuppone il rifiuto di vedere il mondo così com’è» (p. 24).

Sfidando le ire dei familiari e la disapprovazione della madre, Joushua intende vivere per gli altri, amarli, operare per la giustizia, condividere la sofferenza. Diventa, senza volerlo, un consolatore degli afflitti e un consigliere dei dubbiosi, tanto da attirarsi lo sdegno del rabbino: «Ma chi sei tu per pensare di poter parlare delle Scritture? Chi sei per poter dare dei consigli agli altri? [...] A Gerusalemme saresti già morto, lapidato» (p. 24). Che cosa fare? Dietro consiglio di sua madre, si reca dal cugino Giovanni. Lo osserva, lo ascolta; magro, irsuto, ruvido; pratica un battesimo per la remissione dei peccati. Quando Jeshua gli si presenta per essere battezzato, egli lo fissa, poi si mette a gridare: «Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo» (p. 35). E aggiunge: «Sono io ad aver bisogno di essere purificato da te! Sono io che ti chiamo con tutte le mie forze e tu che vieni a me! Io ti amo!». Gesù sviene. Alcune donne raccontarono che dal cielo era scesa una colomba e si era posata sulla sua fronte.

L’interrogativo sulla sua identità si fa presente. Su di lui circolano giudizi discordi: il Messia? un guru? un illuso? «Da trent’anni tutti avevano un’opinione sul mio destino; io no». Per sfuggire alle tante dicerie, si rifugia nel deserto, e qui fa un’esperienza sconvolgente. «Precipitavo dentro me stesso [...]. Poi ebbi la sensazione di rallentare. Stavo cambiando consistenza [...]. E, lentamente, si consumò la trasformazione. Ero io e non ero io [...]. Approdai in un oceano di luce [...]. Ero disceso nella fucina della vita, nel centro, nel focolare, là dove tutto si fonde, si fonda e si decide. Dentro di me non trovavo il mio “io”, ma più che me stesso, molto più che il mio io: un mare di lava in fusione, un infinito mobile e cangiante dove non percepivo alcuna parola, alcuna voce, alcun discorso, ma dove provavo una sensazione nuova, terribile, gigantesca, unica, inesauribile: il senso che tutto fosse giustificato» (p. 38).

In questo mare Jeshua non trova se stesso, trova Dio. Meglio, dentro di sé c’è qualcosa di più che se stesso, «un tutto che non è me e che tuttavia non mi è estraneo», lo oltrepassa, lo organizza; «un tutto sconosciuto da cui si diparte ogni conoscenza, un tutto incomprensibile che rende possibile ogni comprensione, un’unità da cui derivo, un Padre di cui sono il Figlio» (p. 39). Figlio di Dio o vittima di una tentazione? Lui, un falegname, figlio di Dio? Realtà divina o illusione diabolica? Nessuna risposta. Allora fa una scommessa: «La scommessa di credere che le mie cadute, le mie gravi meditazioni, mi conducessero a Dio e non a Satana. Ho fatto la scommessa di credere che avevo qualcosa di buono da fare. Ho fatto la scommessa di credere in me stesso» (p. 40).

Seguono giorni esaltanti. Seguìto prima da Andrea e Simone, poi da altri discepoli, percorre la Galilea predicando quanto Dio gli rivela e riversando la sua attenzione e il suo amore su poveri, miseri, afflitti, donne. Quando si trova di fronte a un quesito, si apparta dietro un albero o una roccia e si cala «nel suo pozzo», cioè «nel fondo di me stesso per incontrare mio Padre e riemergere con un’inesauribile dose d’amore» (p. 49). Non mancano incomprensioni e difficoltà. I suoi familiari lo rifiutano, anzi lo odiano; sua madre, piangendo, gli prospetta il traguardo della follia; il clero è indignato per i suoi insegnamenti e il suo agire contro la Legge.

La situazione si aggrava quando si verificano alcuni miracoli. Miracoli? O non piuttosto energia che si sprigiona dalla capacità di amare? Oppure eventi spiegabili naturalmente? Un dubbio lo assale: che i suoi discepoli, travolti dalla passione, esagerino e parlino di prodigi. «Non sono forse stati loro a riempire gli otri di vino? [...] Ad avermi attribuito il felice arrivo di un branco di pesci nel lago di Tiberiade?» (p. 49). Esaltati, in buona fede. Anche l’episodio del figlio di Rebecca (la vedova di Nain), da lui richiamato alla vita, può avere una spiegazione naturale (4). A Jehuda che afferma il miracolo, così replica: «Sai bene anche tu come sia difficile riconoscere la morte. Quante persone vengono sotterrate vive? Il bambino forse era soltanto addormentato» (p. 57 s). Insomma, lui non ha il potere di compiere miracoli. È il Padre, è la fede a compierli.

Jehuda è di parere diverso: la risurrezione del bambino è la prova che Jeshua è l’Eletto. Gli si prostra a terra e piange, abbracciato ai suoi piedi. Per non deluderlo Jeshua riformula la scommessa: «Jehuda, io non so chi sono. So soltanto che sono abitato da qualcuno che è più grande di me. So anche, in virtù di quell’amore che egli mi manifesta, che Dio da me si aspetta molto. Allora, Jehuda, ascolta bene quello che ti dico. Faccio una scommessa. Scommetto, dal più profondo del mio cuore, di essere colui, sì, colui che tutto Israele attende. Faccio la scommessa di essere veramente il Figlio» (p. 58).

Tra i suoi discepoli il prediletto è Jehuda. Istruito e conoscitore delle Scritture, vuole convincerlo di essere il Figlio di Dio, il Messia. I sacri testi sono chiari: «Tu devi tornare a Gerusalemme, Jeshua. Il Cristo conoscerà la sua apoteosi a Gerusalemme, i testi sono espliciti. Dovrai essere umiliato, torturato, ucciso prima di rinascere. Sarà un momento difficile» (p. 64). Illuminato dalla sua fede, Jehuda parla della morte del Messia «con la calma della speranza»: «Tu morirai per qualche giorno, Jeshua, tre giorni, poi risorgerai». La forza persuasiva del discepolo amato ha il sopravvento sulla paura del maestro. Jeshua accetta di morire, e prega Jehuda di aiutarlo: accetti di essere considerato un traditore, lo consegni ai soldati e alla croce. E Jehuda? Andrà a morire anche lui: «Se tu vai a farti crocifiggere, perché io non posso andare ad impiccarmi?» (p. 75). Tutto si compie secondo quanto previsto. Il gesto di Jeshua è chiaro. Accetta di morire perché il suo dubbio si risolva. Se dopo tre giorni risorgerà, è davvero il Messia, altrimenti sarà ritenuto un illuso. Risorgerà? La seconda parte del romanzo ci dà una risposta.

Il Gesù descritto da Schmitt ci lascia perplessi. Un romanziere può, sì, lavorare di fantasia, può interpretare e amplificare la storia per una sua migliore comprensione, ma non può contraddirla, come avviene nel suo romanzo. In tre punti, particolarmente importanti, la manipolazione storica risulta grave. Gesù non ha mai dubitato della sua identità di Figlio di Dio e di Messia; non ha mai negato il suo potere di compiere miracoli né si è mai dichiarato peccatore; si è volontariamente consegnato alla morte in croce per la redenzione dell’uomo, non per conoscere la propria identità. Come si fa poi a pensare che sua madre lo esorti a «diventare più serio» considerandolo un donnaiolo (p. 20) a motivo della sua riluttanza a prender moglie? «Tu sei la mia disperazione» (p. 46) gli dice piangendo e lo considera un pazzo («Tu stai diventando pazzo»), perché afferma di amare tutti, non solo i familiari. Soltanto negli ultimi tempi Gesù riuscirà a convincerla della bontà delle sue scelte (5).

Un punto ripetuto nel romanzo riguarda le discese di Gesù «dentro il pozzo d’amore». Schmitt violenta la sua fantasia per descrivere questo pozzo nel quale Gesù s’immerge per incontrare il Padre, scoprire i segreti «che Dio aveva depositato in fondo alle sue meditazioni». Che cos’è questo «calarsi nel fondo di se stesso»? Si vuol dire che Gesù vive in comunione col Padre? In comunione di natura? Oppure che il Padre lo gratifica di una singolare intimità? Difficile dire. Comunque sia, l’Autore qui ci lascia sulla soglia del mistero nel quale si muove il suo Jeshua: questo Jeshua dal cuore grande, che accoglie i poveri e gli infelici, che redime la sofferenza, che salva l’adultera, che non vuole vivere per se stesso, ma per gli altri.



http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2008/3800/Articolo%20Castelli.html



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VANGELO DI GIUDA TESTO

IL VANGELO DI GIUDA

Filippo Goti







Ha sollevato numerosi polemiche in ambito cristiano la traduzione del Vangelo di Giuda. Chi si è dichiarato scettico sull'autenticità dell'opera, chi non l'accetta per le verità in essa contenute, e chi invece la considera veritiera.

La storia raccontata in questo Vangelo, narra di un Giuda discepolo prediletto a cui viene affidata il compito di tradire Gesù, affinchè quest'ultimo potesse compiere la sua missione di salvezza e redenzione dell'umanità.

In verità non si tratta di un'assoluta novità, anche perchè i Padri della Chiesa avevano denunciato l'esistenza di questo vangelo ascrivendolo alla comunità cainita (Ireneo 180 d.c.). Inoltre in numerose scuole neognostiche Giuda viene considerato il più grande dei Maestri alla corte di Gesù, un vero dottore delle scritture, una grande personalità l'unica in grado di agevolare la missione salvifica del Cristo, e già nei canonici il "rapporto" fra Giuda ed il Sinedrio emerge, seppur nella forma di corruzione.

Lo scalpore nasce nell'ambito di un più generalizzato "attacco" culturale nei confronti della Chiesa, a cui non è nostro compito rispondere, ma solamente porre in evidenza come il Vangelo di Giuda si tratta di uno scritto la cui datazione è molto ravvicinata ai vangeli canonici, e che offre sicuramente spunti di riflessione simbolica. La mia personale convinzione è come questo vangelo vada vissuto in chiave "onirica", di ricerca interiore, e non tanto come una serie di verità storiche, ma piuttosto di metodologia operativa.

Neppure dobbiamo stupirci per come Giuda sia il fulcro a cui ruota questo vangello, in quando è necessario come in numerose comunità gnostiche era in uso la pratica dell'inversione di miti, storie e personaggi, in chiave di "rivolta di conoscenza". Nel complesso mondo di miti e simboli ( strumenti principi della trasmissione gnostica ), i personaggi ( attori e comparse ) dell'Antico e del Nuovo Testamento, erano rovesciati proprio in funzione o correlazione della visione cosmogonica ed escatologica peculiare agli gnostici, dove la Creazione tutta era espressione di un Dio minore.

Se il Dio veterotestamentario è il Demiurgo corrotto che ha dato vita, per arroganza e cecità, ad un mondo distorto, capovolto, prigione dello Spirito, e quindi chiunque ad esso si ribelli ( serpente, Caino, Lilith) diventa un erore gnostico, ciò può essere tradotto in modo grossolano come il fare il bene attraverso il male. Un mero coscienziale e conoscenziale.I canaiti appartenevano a tale ambito gnostico.







APERTURA

La segreta rivelazione che Gesù conferì a Giuda Iscariota durante la settimana, e precisamente tre giorni prima, della celebrazione della Pasqua.



IL MINISTERO TERRENO DI GESU'

Quando Gesù venne alla terra, compì grandi miracoli e meraviglie per la salvezza dell'umanità. Poichè alcuni camminavano sul sentiero della rettitudine, mentre altri nella loro trasgressione, vennero chiamati i dodici discepoli. Cominciò a parlare con loro dei misteri oltre il mondo, e che cosa avviene all'estremità della vita. Non è comparso spesso ai suoi discepoli come Se stesso, ma si trovava fra loro come un bambino.

SCENA I – DIALOGHI DI GESÙ CON I DISCEPOLI. : LA PREGHIERA DEL RINGRAZIAMENTO O DELL'EUCARESTIA

Un giorno era con i suoi discepoli in Giudea, e li trovò seduti insieme in modo pio e rispettoso. Si avvicinò ridendo ai suoi discepoli seduti insieme, e intenti ad offrire una preghiera di ringraziamento del pane. I discepoli gli dissero: “Maestro perché ridi della nostra preghiera di ringraziamento? Abbiamo fatto ciò che è giusto”! Rispose loro:” Non sto ridendo di voi. Non state facendo ciò a causa della vostra volontà, ma perché così il vostro Dio vuole essere elogiato” E loro dissero: “Maestro, tu sei (…) il figlio del nostro dio”. Gesù rispose loro : “Come mi conoscete? In verità vi dico che nessuna generazione della gente che è fra mi conoscerà”.

I DISCEPOLI SI ARRABBIANO

Quando i discepoli udirono ciò iniziarono ad arrabbiarsi ed infuriarsi, e a bestemmiare contro di lui nei loro cuori. Quando Gesù si accorse della loro mancanza di comprensione disse loro “Perché questa agitazione vi ha condotti alla rabbia? Il vostro Dio che è presso di voi [ ...], vi ha provocato per farvi arrabbiare dentro le vostre anime. [ lo lasci ] chi di voi sia [ abbastanza forte ] fra gli esseri umani da mettere in evidenza l'uomo perfetto innanzi al mio volto." Tutti dissero “ Noi abbiamo la forza”. Ma i loro spiriti non hanno osato levarsi in piedi [a lui ], tranne Giuda Escariota. Egli riuscì a levarsi in piedi innanzi a lui, ma non guardarlo negli occhi, e girò il suo volto lontano. Giuda [ disse ] a lui, "conosco chi sei e da dove sei venuto Provieni dal regno immortale di Barbelo. E non sono degno di pronunciare il nome di colui ti ha inviato."

GESÙ PARLA A GIUDA PRIVATAMENTE

Sapendo che Giuda stava riflettendo su qualcosa di eccelso Gesù gli disse “Allontanati dagli altri e ti dirò i misteri del Regno. Per te è possibile raggiungerlo, ma ti addolorerai molto. Qualcun altro ti sostituirà affinchè i dodici [discepoli] possano venire a completamento con il loro dio”. Giuda gli disse “ Quando mi dirai queste cose, e (quando) sarà il giorno dell'alba luminosa per la generazione?” Ma quando disse queste cose Gesù lo lasciò.



SCENA DUE: GESÙ COMPARE NUOVAMENTE AI DISCEPOLI.

Dopo che tutto ciò è accaduto, Gesù (appare) nuovamente ai suoi discepoli la mattina successiva. Gli dissero: ”Maestro, dove siete andato, e cosa hai fatto quando ci hai lasciato?” Gesù disse: “ sono andato ad un’altra generazione grande e santa” I discepoli dissero “Maestro, che cosa è la generazione che è più grande e santa di noi, e che non è ora in questi regni??”. Gesù sentendo questo rise, e disse loro: “ Perché voi state pensando nei vostri cuori alla generazione grande e santa? In verità vi dico che nessun nato in questo eone vedrà quella (generazione), e nessun arconte degli angeli delle stelle regnerà su quella generazione, e nessuna persona dalla nascita mortale può associarsi con essa, perché quella generazione non viene da [...] quale è diventata [...]. La generazione della gente fra (voi) proviene dalla generazione dell' umanità (..),che [... ] altri poteri [... ] [ che ] attraverso cui regnate."”. Quando i discepoli sentirono ciò, furono turbati nello spirito. Non poterono dire una parola. Un altro girono Gesù andò da loro. Gli dissero: ” Maestro, noi ti abbiamo visto in una [visione], abbiamo avuto grandi [sogni ...] nella notte [...]". [Egli disse], “Perché avete [voi ... quando] siete andati dentro ciò che è celato?” [38]

I DISCEPOLI VEDONO IL TEMPIO, E NE DISCUTONO

Essi dissero, “Abbiamo (visto) (.. una casa con un )grande altare [ ..attorno.. esso, e] dodici uomini - erano sacerdoti, riteniamo - e un nome; e una folla di gente che attendeva a quell'altare [fino..] i sacerdoti [ ... e riceve] le offerte. [Ma] noi abbiamo continuato ad attendere.[Gesù disse] ” A chi [i sacerdoti] assomigliavano?”. Essi [ dissero.”qualcuno ...] due settimane;[alcuni] sacrificavano i loro figli, altri le mogli, scambievolmente, con umiltà e venerazione; alcuni dormivano con uomini: altri stavano macellando; altri ancora commettevano un gran numero di peccati e atti contrari alla legge. E gli uomini che si levavano in piedi all’altare invocavano il tuo [nome], e in tutte gli atti della loro mancanza, i sacrifici sono portati a compimento [...]”. Dopo aver detto questo, essi rimasero calmi perché erano turbati.

GESU' OFFRE UN'INTERPRETAZIONE ALLEGORICA DELLA VISIONE DEL TEMPIO

Gesù disse loro, "Perché siete turbati? In verità vi dico, che tutti i sacerdoti che si innalzano davanti all'altare invocano il mio nome. Vi dico ancora ,che il mio nome è stato scritto su questo (..) delle generazioni delle stelle attraverso le generazioni umane. (e…) hanno piantato alberi senza frutti, in mio nome, in maniera vergognosa." Gesù disse loro, "Quelli che avete visto ricevere le offerte all'altare, sono ciò che siete. Quello è il Dio che servite, e siete quei dodici uomini che avete visto. Il bestiame che avete visto portare per il sacrificio è la molta gente sviata(40) davanti a quell' altare. (..) si alzerà ed userà il mio nome in questo modo, e generazioni di devoti rimarranno a lui leali. Dopo (lui) un altro uomo si leverà in piedi là dai (fornicatori), e un altro si alzerà là dagli assassini dei bambini, ed un altro da coloro che dormono con gli uomini, e da coloro che si astengono, ed il resto della gente impura e contraria alla legge, e a coloro che nell’errore dicono, " Siamo come gli angeli"; sono le stelle che portano tutto alla relativa conclusione. Per le generazioni umane è stato detto, "Guardate, Dio ha ricevuto il vostro sacrificio dalle mani di un sacerdote, che è nell’errore. Ma è il Signore, il Signore dell'universo, che comanda, e "L'ultimo giorno saranno relegati a vergogna .'"(41) Gesù disse (a loro), "Cessate di sac(rificare..) quello che avete (..) sopra l'altare, perchè sono sopra le vostre stelle ed i vostri angeli , e sono già giunto alla fine . Così lasciate chi ( ..è intrappolato) innanzi a voi, e lasciateli andare ( 15 linee mancanti) generazioni(..). Un panettiere non può nutrire tutta la creazione (42) sotto (il cielo). E (..)a loro (..) e (..) a noi e(..). Gesù disse loro, "Smettete di lottare con me. Ciascuno di voi ha la sua propria stella, e ognuno (17 linee mancanti) (43) in (..) chi è venuto(... primavera) per l'albero(..) di questo eone (..) per un certo tempo (..) ma lui è venuto a innaffiare il paradiso di Dio, e la (generazione) che durerà, perché (lui) non corromperà ( il cammino della vita ) che la generazione, ma (..) per tutta l'eternità."



GIUDA CHIEDE A GESU' RIGUARDO QUELLA GENERAZIONE ED ALLE GENERAZIONI UMANE

Giuda chiese a ( lui, "Rabb)i, che genere di frutta produce questa generazione ?" Gesù disse, "Le anime di ogni generazione umana moriranno. Quando questa gente, tuttavia, ha completato il periodo del regno e lo spirito le lascia, i loro corpi moriranno ma le loro anime saranno vive, e innalzate su (in cielo).” Giuda disse, "E che cosa faranno le rimanenze delle generazioni umane?" Gesù disse, "E' impossibile (44) seminare il seme sopra (la roccia) e raccoglierne la relativa frutta. (questo) è anche il senso(..) la generazione (corrotta) (..) e Sophia corruttibile (..) la mano che ha generato la gente mortale, in modo che le loro anime vanno fino ai regni eterni qui sopra. (In verità) vi dico,(..) la potenza dell’angelo (..)potrà vedere quello (..) questi a chi(..) le sante generazioni(...)."Dopo aver detto questo, si allontanò.



SCENA 3: GIUDA RACCONTA UNA VISIONE E GESÙ RISPONDE

Giuda disse, "Maestro, come hai ascoltato tutti, ora ascolta anche me. Perché ho avuto una grande visione ." Quando Gesù udì questo, rise e gli disse, "tu sei il tredicesimo spirito, perché ti sforzi tanto? Ma su parla, ed io ti sopporterò." Giuda gli disse, "Nella visione mi sono visto mentre i dodici discepoli mi stavano lapidando e (45) perseguitando ( molto severamente). Ed inoltre sono venuto al posto in cui (..) dopo di te. Ho visto (una casa.), ed i miei occhi non poterono (comprendere) le dimensioni. Molta gente era nei suoi dintorni, e quella casa aveva un tetto di fogliame, e nel mezzo della casa c'era (una folla)( 2 linee mancanti), Maestro, portami dentro con queste persone .'" (Gesù) rispose dicendo, "Giuda, la tua stella ti ha condotto fuori strada." e continuò , "Nessuna persona mortale di nascita è degna di entrare nella casa che hai visto, perché quel posto è riservato al Santo. Né il sole né la luna regnano là, né il giorno, ma la volontà santa rimarrà sempre là, nel regno eterno con i santi angeli . Vedi, io ti ho spiegato i misteri del regno (46) e insegnato circa l'errore delle stelle; e(..) tramandalo(..) sui dodici eoni."



GIUDA CHIEDE NOTIZIE SUL SUO DESTINO

Giuda disse, "Maestro, potrebbe essere che il mio seme sia sotto il controllo degli arconti?" Gesù gli rispose dicendo, "Vieni, che io (2 linee mancanti), ma ti addolorerà molto quando vedrai il regno e tutte le sue generazione." Quando sentì questo, Giuda gli chiese, "Che cosa c’è di buono in quanto ho ricevuto? Avete disposto diversamente (per me) da quella generazione." Gesù rispose dicendo, "Diventerai il tredicesimo, sarai maledetto dalle altre generazioni e andrai a regnare sopra di loro. Negli ultimi giorni malediranno la tua ascesa (47) verso la santa (generazione)."



GESU' INSEGNA A GIUDA CIRCA LA COSMOLOGIA: LO SPIRITO E IL GES’ AUTOGENERATO

Gesù disse, "(vieni), io posso insegnarti i (segreti) che nessuna persona (ha) mai visto. Perché esiste un regno grande e illimitato, la cui estensione nessuna generazione di angeli ha visto, (nel quale) c'è (un) grande (spirito) invisibile, che nessun occhio di angelo ha mai visto, nessun pensiero del cuore ha mai compreso, e non è mai stato indicato con nessun nome."E una nube luminosa vi comparve. Disse, "Genera un angelo come mio strumento ." "Un grande angelo, Il divino illuminato Auto-Generato emerse dalla nube. A causa sua, altri quattro angeli si manifestarono da un'altra nube, e diventarono gli strumenti per l' angelico Auto-Generato. L' Auto-Generato disse, (48) 'lasciano [... ] venire all'esistenza [... ], e venne all'esistenza [... ]. E lui (creò) il primo astro per regnare sopra di lui. Egli disse, Che gli angeli siano creati per servir (lo),'e miriadi senza numero ne ha creati. Egli disse, "(che) un eone illuminato sia creato,"e questo venne creato. Egli generò un secondo astro (..) per regnare su di lui, insieme a una miriade di angeli senza numero, per offrire servizio. Questo è come ha generato il resto degli eoni luminosi. Li fece per regnare sopra di loro, e creò per loro innumerevoli miriadi di angeli, a servirli.



ADAM E GLI ASTRI

"Adam era nella prima nube luminosa che nessun angelo aveva mai visto fra tutti quelli che “Dio ha chiamato”. Egli (49) (..) che(..) a immagine(..) e somiglianza di (questo) angelo. Fece comparire l'incorruttibile (generazione) di Seth(..) i dodici (..)i ventiquattro(..). Creò settantadue astri nella generazione incorruttibile, in conformità con la volontà dello Spirito. Gli stessi settantadue astri crearono altri trecentosessanta astri nella generazione incorruttibile, in conformità con volontà dello Spirito, in modo che il numero fosse cinque per ciascuno. "I dodici eoni dei dodici astri (luminari) costituiscono il loro padre, con sei cieli per ogni eone, così che ci sono settantadue cieli per i settantadue luminari, e per ciascuno (50) (di loro cinque) firmamenti, (per un totale di) trecentosessanta (firmamenti...). Furono dati loro l'autorità e (un grande) di innumerevoli angeli, per la gloria e l'adorazione, (e dopo questo anche) spiriti vergini, per la gloria e (l'adorazione) di tutti gli eoni del cielo e dei loro firmamenti.



IL COSMO, IL CAOS, E IL MONDO SOTTOSTANTE

"La moltitudine di questi immortali è chiamato cosmo che è, separato- dal Padre ed i settantadue luminari che coesistono con l'Auto-Generato ed i suoi settantadue eoni. In lui il primo essere umano comparso con i suoi poteri incorruttibili. E l' eone che è comparso con la sua generazione, l'eone nel quale sono la nube della conoscenza e l'angelo, è chiamato (51) El. (..) eone (..) dopo che (..) disse, " Che dodici angeli siano creati (al) e dominio sul caos e sul (mondo sottostante) E osserva, là dalla nube è apparso un (angelo) con il volto che splende come il fuoco e che sembra contaminato con il sangue. Il suo nome era Nebro, che significa il "ribelle" altri lo chiamano Jaldabaoth. Inoltre un altro angelo, Saklas, è venuto dalla nube. Così Nebro creò sei angeli, cosìcome Saklas, per essere di aiuto, e questi crearono dodici angeli nel cielo, ciascuno domina una parte nei cieli.



GLI ARCONTI E GLI ANGELI

"I dodici sovrani parlarono con i dodici angeli: Che ciascuno di voi (52) (..) e che la loro(..) generazione (una linea perduta) angeli del: Il primo è (S)eth, che è chiamato Cristo. Il (secondo) è Harmathoth, che è (..). Il (terzo) è Galila. Il quarto è Yobel. Il quinto (è) Adonaios. Questi sono i cinque che dominavano sul mondo sottostante, ed in primo luogo sul caos.



LA CREAZIONE DELL' UMANITÀ

"Allora Saklas disse ai suoi angeli, “ Creiamo un uomo a nostra immagine e somiglianza. 'Modellarono Adamo e sua moglie Eva, che è chiamata, nella nube, Zoe. In questo nome tutte le generazioni cercano l'uomo, e ognuna di loro chiama la donna con questi nomi. Ora, Saklas non com(anda) (53) tranne (..) le gene(razioni) questo (..). E il (arconte) disse ad Adam, "Vivrai a lungo, con i tuoi figli .'"



GIUDA CHIEDE NOTIZIE SUL DESTINO DI ADAMO E DELL' UMANITÀ

Giuda disse a Gesù, "Qual è la durata del tempo che vivrà l’essere umano? Gesù disse, "Perché ti stai domandando questo, che Adam, con la sua generazione, ha vissuto la sua vita nel posto in cui ha ricevuto il suo regno, con la longevità (conferita??) dal suo arconte?"Giuda disse a Gesù, "Lo spirito umano muore?" Gesù rispose, "Ecco perché Dio ordinò a Michele di prestare solamente lo spirito alle genti, di modo che hanno potuto offrire il servizio, ma l’Eccelso ha ordinato Gabriel di assegnare gli spiriti alla grande generazione senza sovranità su di essa -- cioè lo spirito e l'anima. Di conseguenza, [ resto ] delle anime [ 54 ] [ - - una linea che manca --].



GESU' DISCUTE LA DISTRUZIONE DEL MALVAGIO CON GIUDA E GLI ALTRI

(..) Luce di (quasi due linee mancanti) intorno (..) lasciate [... ] lo spirito (che è)dimora in questa (carne) fra le generazioni degli angeli. Ma Dio ha indotto la conoscenza in Adam ed a quelli con lui, in modo che i re del caos e del mondo sotterraneo non abbiano potere sopra di loro." Giuda disse a Gesù, " Allora cosa faranno quelle generazioni?" Gesù rispose, "In verità vi dico, per tutti loro le stelle portano i fatti a compimento. Quando Saklas terminerà il tempo che gli è stato assegnato, la prima stella comparirà con le generazioni, e compiranno ciò che fu detto che avrebbero fatto. Poi fornicheranno in mio nome e uccideranno i loro bambini (55) e (faranno) (..) e ( mancano circa sei righe e mezzo) il mio nome, e volontà (..) la tua stella sopra il (trent)esimo eone." Dopo ciò Gesù (rise).(Giuda disse), "Maestro, (perché stai ridendo di noi)?”(Gesù) rispose a (e disse), "Non sto ridendo di (voi) ma dell’errore delle stelle, perché queste sei stelle vagano con questi cinque combattenti, e tutti saranno distrutti insieme con le loro creature."



GESU' PARLA DI COLORO CHE SONO BATTEZZATI, E DEL TRADIMENTO DI GIUDA

Giuda disse a Gesù, "Allora, che cosa faranno quelli che sono battezzati nel tuo nome?" Gesù rispose, "In verità (vi) dico, questo battesimo (56) (..) il mio nome ( circa nove linee mancanti) a me. In verità (Io) ti dico, Giuda, (coloro che) offrono sacrifici al Dio di Saklas (..) (tre linee che mancanti) tutto ciò che è diabolico. "Ma tu li supererai tutti. Perché sacrificherai l'uomo che mi riveste. Già il tuo corno è stato alzato, la tua collera è stato accesa, la tua stella brilla intensamente, ed il tuo cuore ha (..).(57) "In verità (..) il tuo ultimo(..) diventa (circa due linee e mezzo mancanti), addolorati (circa due linee che mancano) l'arconte, fino a quando sarà distrutto. Ed allora l'immagine della grande generazione di Adam sarà innalzata, prima del cielo, della terra e gli angeli, quella generazione, che proviene dai regni eterni, esiste. Osserva, hai udito tutto. Alza in alto i tuoi occhi e guarda la nube e la luce all'interno di essa e le stelle che la circondano. La stella che regola il cammino è la tua stella." Giuda alzò in alto i suoi occhi e vide la nube luminosa, e vi entrò dentro. Quelli che si alzarono sulla terra udirono una voce venire dalla nube, dire, (58) (..) grande generazione (..)... immagine (..) (circa cinque linee mancanti).



CONCLUSIONE: GIUDA DENUNCIA GESU'

(..) I loro sommi sacerdoti mormoravano perché (lui) era andato nella stanza degli ospiti per la sua preghiera. Ma là alcuni scrivani lo stavano guardando con attenzione per arrestarlo durante la preghiera, poiché erano impauriti della gente, dato che era considerato da tutti un profeta. Si avvicinarono a Giuda e gli dissero, "Che cosa stai facendo qui? Tu sei un discepolo di Gesù." Giuda gli rispose come desideravano. Ricevette dei denari e lo consegnò a loro.



Prima pubblicazione sulla rivista Abraxas numero 1, ( ABRAXAS numero 1 )

http://www.fuocosacro.com/pagine/gnosticismo/vangelodigiudaitaliano.htm

«Rennes le Chateau- dal Vangelo perduto dei Cainiti alle sette segrete» (

Codice da Vinci mistero svelato


Giovedì alle 18 nella sala Luciani del Centro Diocesano di Belluno, è ín programma la conferenza del professor Mariano Bizzarri dell'Università La Sapienza di Roma.

Il titolo è «II mistero svelato del Codice da Vinci - Dal vangelo di Giuda ai segreti di Rennes le Chateau».
La conferenza è organizzata dalla delegazione bellunese della Lega Nazionale, storica associazione patriottica, medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte, attiva sin dal 1891 per la difesa dell'identità italiana nei territori tridentini, giuliani e dalmati allora soggetti all'impero asburgico.
Mariano Bizzarri, ricercatore e oncologo, è docente, di Biochimica e professore di Patologia Clinica al Dipartimento di Medicina sperimentale e patologia dell'Università "La Sapíenza" di Roma. Membro dell'American Association for the Advancement of the Science, ha ricevuto, per le sue ricerche sui tumori, il premio Corrado Montemaggiori (nel 1986) e Città di Roma (nel 2002).
Autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche, ha dato alle stampe numerosi testi specialistici e divulgativi.
Si è anche cimentato nel romanzo di fanta-biologia con «Il caso 238», vincitore del premio Chiaroscuro (Asti, 2000) e con i temi della filosofia della scienza. Mariano Bizzarri è altresì studioso dì religioni e simbolismo. Condirettore della rivista di studi esoterici Arkete, collabora a La Regle d'Abraham, a L'Acacia, a Viator, a Hiram e a Pantheon.
Autore di numerosi saggi e volumi ha curato una collana di studi sui «Miti e Misteri, di Roma» e l'edizione degli articoli di René Guenon pubblicati tra il 1923 e il 1925. Nel 1995 ha dato alle stampe il saggìo Apocalisse, mentre è del 2002 il volume «Tradizione e misteri di Roma». Ha inoltre pubblicato il primo libro sul mistero di Rennes le Chateau.
«Rennes le Chateau- dal Vangelo perduto dei Cainiti alle sette segrete» (edizioni Mediterranee, 2005) è ìl libro che Mariano Bizzarri presenterà a Belluno giovedì. Il mistero svelato dal saggio di Bizzarri riguarderebbe gli eredi degli angeli decaduti, abitatori del mondo sotterraneo, sopravvissuti fino ad oggi.
Lungo un percorso che attraversa la Provenza e la Linguadoca, passando per Roma, il deserto dello Yemen e il Medio Oriente, il saggio di Bizzarri ricostruisce la storia della Societè Angelique, una setta le cui mire investono direttamente l'ambito politico e sacrale, suscitando attese messianiche e speranze luciferine che preludono ad inquietanti scenari.
E' il mondo che ruota attorno al romanzo «II Codice da Vinci»; così osteggiato dalla Chiesa, e così letto nel mondo. Proprio ín questi giorni è uscito il film che ha rinfocolato le polemiche attorno al mondo delle sette, alle oscure trame, ai poteri che passano attraverso i secoli e si bagnano spesso di sangue. (Corriere delle Alpi 9/5/2006)


http://www.webdolomiti.net/articoli_nicla/codice-davinci.htm

Il «vangelo di Giuda»: pieno di falsi

Il «vangelo di Giuda»: pieno di falsi


Maurizio Blondet
02/12/2007

Una porzione del manoscritto ritrovato presso al-Minya (Egitto) nel 1978 e mostrato in parte al pubblico nel 2006 presso la sede della National Geographic Society
Ricordate il vangelo di Giuda?
Quel testo copto che la (massonica) National Geographic Society ha preteso di aver scoperto, che ha diffuso con spese enormi ed enorme grancassa pubblicitaria, ripresa dai «grandi media» come la verità ultima e nascosta su Gesù?
In questo testo, ci dicevano, Giuda appare nella sua vera luce: non è il traditore ma il vero salvatore, avendo compiuto la volontà di Cristo fino in fondo.



Adesso uno studioso serio, April D. DeConick, docente di Studi Biblici alla Rice University, ha esaminato a fondo il testo e ci ha scritto un volume per smentire la grancassa mediatica.
«The Thirteenth Apostle: What the Gospel of Judas Really Says».
Rivelando false traduzioni ed altri trucchi usati dai banditori della «nuova verità».
Lo studioso ha scritto anche un fondo per il New York Times (1).
Eccolo:



«Con molta pubblicità, l'anno scorso, il National Geographic ha annunciato che era stato trovato un testo perduto del terzo secolo, il Vangelo di Giuda Iscariota.
Fatto impressionante: Giuda non aveva tradito Gesù.
Anzi Gesù aveva chiesto a Giuda, il suo più fido e amato discepolo, di consegnarlo per farlo uccidere.
Il premio per Giuda: l'ascensione al cielo e la sua esaltazione al disopra degli altri discepoli.
Una grande storia. Peccato che, dopo aver ri-tradotto la trascrizione del testo copto presentata dalla National Geographic Society, io ho trovato che il significato reale del testo è molto diverso».

«La traduzione del National Geographic sosteneva l'interpretazione provocatoria di Giuda come eroe; una lettura più attenta chiarisce che Giuda non solo non è un eroe, ma (per il testo) un demone.
La traduzione della Società e dei suoi esperti si distacca in più punti dal senso e dai metodi comunemente accettati nel nostro campo di studi.
Per esempio, la trascrizione della National Society, nel punto in cui Giuda è chiamato un 'daimon', traduce la parola con 'spirito'.
Di fatto, il termine universalmente accettato per 'spirito' è 'pneuma'; nella letteratura gnostica, 'daimon' è sempre usato nel senso di 'demonio'.
Altro punto: Giuda non è preservato 'per' la santa generazione, come dicono i traduttori del National Geographic, ma separato 'da' essa.
Egli non riceve i misteri del regno perché 'è possibile per lui entrarci'.
Li riceve perché Gesù sostiene che egli non potrà entrare, e Gesù non vuole che Giuda lo tradisca per ignoranza: vuole che sia informato, in modo che il demonico Giuda soffra tutto quanto merita».

«Ma il più grosso errore che ho trovato è stato forse una alterazione del testo originale copto.
Secondo la tradizione del National Geographic, l'ascensione di Giuda alla santa generazione sarebbe stata maledetta.
Invece è chiaro dalla trascrizione che gli esperti del National hanno alterato l'originale copto, eliminando una particella negativa dalla frase originale.
Devo dire che la Società ha riconosciuto questo errore, ma veramente molto tardi per cambiare la sbagliata concezione del pubblico».

«Cosa dice dunque in realtà il vangelo di Giuda?
Dice che Giuda è un demonio specifico, chiamato 'il Tredicesimo'.
In certi testi gnostici, questo è il nome per il re dei demoni, una entità nota come 'laldabaoth' che vive nel tredicesimo piano sopra la terra.
Giuda è l'alter ego umano di questo demone, il suo agente infiltrato nel mondo.
Questi gnostici identificavano 'laldabaoth' con l'ebraico Yahweh, che accusavano d'essere una divinità gelosa e vendicativa, avversa al Dio supremo che Gesù era venuto sulla terra a rivelare.
Chi ha scritto il vangelo di Giuda era un aspro critico del cristianesimo dominante e dei suoi riti.
Siccome Giuda è un demone che lavora per 'laldabaoth', così sostiene l'autore, quando Giuda sacrifica Gesù, lo sacrifica ai demoni, non al Dio supremo.
Con ciò, vuol prendersi gioco della fede cristiana nel valore salvifico della morte di Gesù e dell'efficacia della Eucarestia».



«Com'è possibile che siano stati fatti errori così gravi [dal National Geographic]?
Sono stati proprio errori, o qualcosa di consapevolmente deliberato?
Questa è la domanda che si pone, e non ho una risposta soddisfacente.
D'accordo, la Società aveva un compito difficile, restaurare un vecchio vangelo che stava da secoli in una cassa ridotto in briciole.
Era stato trafugato da una tomba egizia negli anni '70 e ha languito per decenni nel mercato antiquario clandestino, e ha persino passato del tempo nel freezer di qualcuno.
Per cui è davvero incredibile che la Società ne abbia recuperato anche solo una parte, anzi è riuscita a ricomporlo all'85%.
Detto questo, il problema grosso è che la Società voleva un'esclusiva.
Per questo ha voluto che i suoi traduttori esperti firmassero un impegno al segreto, e a non discutere il testo con altri competenti prima della pubblicazione.
Il miglior lavoro scientifico si riesce a fare quando, di un nuovo manoscritto, vengono pubblicate foto di ogni pagina in grandezza naturale 'prima' di fornire una traduzione, in modo che i competenti del ramo, in tutto il mondo, possano scambiarsi le informazioni mentre lavorano indipendentemente sul testo».



«Un'altra difficoltà è che quando il National Geographic ha pubblicato la trascrizione, il fac-simile del manoscritto originale che ha reso pubblico era ridotto in dimensioni del 56%, ciò che lo rende inutilizzabile per un lavoro scientifico.
Senza copie in grandezza naturale, siamo come il cieco che conduce altri ciechi.
La situazione mi ricorda molto il blocco che tenne lontano gli studiosi dai Rotoli del Mar Morto decenni orsono.
Quando i manoscritti sono accaparrati dai pochi, ne nascono errori e un 'monopolio
dell'interpretazione' che è molto difficile rovesciare, anche quando l'interpretazione è dimostrata falsa».



«Per evitare questo tipo di situazioni la Society of Biblical Literature ha varato nel 1991 una risoluzione per cui, se l'accesso ad un manoscritto è riservato a pochi a causa delle condizioni del manoscritto stesso, allora è obbligatorio diffondere prima di tutto una copia fotografica di esso.
E' una vergogna che il National Geographic, e il suo gruppo di esperti, non abbiano obbedito a questa molto sensata disposizione.
Mi domando perché tanti esperti del mestiere e tanti scrittori abbiano tratto ispirazione dalla versione del vangelo di Giuda fatta dal National Geographic.
Magari ciò deriva da un comprensibile desiderio di cambiare la relazione tra ebrei e cristiani.
Giuda è un personaggio spaventoso: per i cristiani, è colui che aveva avuto tutto il bene e ha tradito Dio per una manciata di monete.
Per gli ebrei, egli è il personaggio la cui vicenda è stata usata dai cristiani per perseguitarli nei secoli.
Sono d'accordo sul fatto che dobbiamo continuare verso la riconciliazione di questo antico scisma; ma fare di Giuda un eroe non mi pare la soluzione giusta».



Così termina DeConick, lo studioso di copto e di vangeli gnostici.
Possiamo fare una scommessa: benchè la sua autorevole asserzione sia apparsa sull'autorevolissimo New York Times, essa non sarà ripresa da nessuno dei «grandi» media, specialmente non da quelli italioti.

E già che ci siamo, vi diamo un'altra notizia a sfondo religioso che sarà sicuramente censurata.
Questa, che è stata diramata dal Catholic News Service: «Un libro rilegato con la pelle di un gesuita sta per essere messo all'asta in Inghilterra» (2).
Avete capito bene.



Il gesuita trasformato in rilegatura si chiamava padre Henry Garnet, ed era forse il generale dell'ordine nell'Inghilterra del 1605, all'epoca del «Complotto delle Polveri», lo storico e falso attentato alla vita del re Giacomo I di cui i protestanti approfittarono per massacrare i «papisti»: almeno 70 mila cattolici furono sterminati.
L'accusa era di aver cercato di far saltare in Parlamento britannico con 36 barili di polvere da sparo, scoperta in tempo, per vendetta contro Giacomo I che aveva promesso di porre fine alla persecuzione dei cattolici e non aveva mantenuto la promessa.
Secondo la versione oggi ammessa, Giacomo meditava lui stesso di tornare, e far tornare la Corona, sotto la Chiesa, e ne fu impedito dalla «scoperta dell'attentato» contro di lui (un altro antecedente dell'11 settembre).



Fatto sta che padre Garnet, che era confessore di alcuni dei congiurati ma negò la sua partecipazione al complotto, fu condannato ad essere impiccato, «tratto» (ossia trascinato da cavalli) e «squartato» (due tiri di cavalli avrebbero dovuto smembrarne il corpo, tirando da una parte e dall'altra).
L'esecuzione del martire ebbe luogo il 3 maggio 1606 davanti alla cattedrale di San Paolo a Londra.
Dalla folla, diverse persone impedirono al boia di squartarlo da vivo; alcuni si appesero alle sue gambe per affrettarne la morte da impiccagione, onde preservarlo dagli orrori dello squartamento.
Forse erano cripto-cattolici che si fecero coraggio, in quella che fu una delle pagine peggiori, quasi staliniane, della storia inglese.
La sua pelle fu conciata e servì a rilegare il libro oggi messo all'asta dalla Casa d'Aste Wilkinson nel Doncaster.



Stampato da Robert Barker, lo stampatore reale, il libro racconta il processo e l'esecuzione del gesuita, come spiega il titolo: «A True and Perfect Relation of the Whole Proceedings Against the Late Most Barbarous Traitors, Garnet a Jesuit and His Confederates».
Sid Wilkinson, il banditore della casa d'aste, ha spiegato come appare il volume: «La copertina è un po' sinistra, perché la pelle vi appare con molte pieghe e macchie, e si capisce che viene da una testa barbuta».
Ha aggiunto che era frequente, all'epoca, rilegare gli atti dei processi con la pelle dei condannati liquidati.
«Cose del genere si trovano nei musei».
Cominciava la civiltà occidentale sotto egemonia anglosassone.

Ma i media non ve ne parleranno.
Parleranno invece dei crimini dell'Inquisizione.

Maurizio Blondet




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Note
1) April DeConick, «Gospel's Truth», New York Times, 1 dicembre 2007.
2) Simon Caldwell, «Book bound in skin of executed Jesuit to be auctioned in England», Catholic News Service, 28 novembre 2007.



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LA NOTIZIA DELLA SCOPERTA DEL VANGELO DI GIUDA

Decifrato il manoscritto che riabilita l'Iscariota. In copto, risale
al 300 dopo Cristo. Un testo che riapre il dibattito storico e religioso

Il Vangelo secondo Giuda
"Fu Gesù a dirgli di tradire"
Riletta la vicenda dell'uomo che vendette Cristo: qui diventa il discepolo più fedele
di ALBERTO FLORES D'ARCAIS


Due studiosi studiano
'Il Vangelo di Giuda"

"QUI si narra il segreto della rivelazione che Gesù fece parlando con Giuda Iscariota...". Così inizia la prima pagina di un fragile manoscritto in papiro che rilegge in modo radicalmente diverso la vicenda del "traditore" più odiato della storia e lo trasforma nel più fedele discepolo di Cristo; un documento straordinario che oltre a fornire inedite informazioni su Giuda Iscariota lo riabilita presentandolo come colui che consegna Gesù alle autorità su richiesta dello stesso Cristo: il Vangelo di Giuda.

Al termine di un lunghissimo lavoro (cinque anni) una équipe di esperti linguisti, papirologi e studiosi di storia della religione, una vera e propria squadra di "detective biblici" è riuscita a decifrare il testo e a verificarne l'autenticità e il significato religioso. Il risultato, uno dei più eccezionali documenti dell'archeologia giudaico-cristiana, è stato svelato ieri a Washington nella sede della National Geographic Society. In Italia sarà pubblicato in esclusiva dal "National Geographic Italia" di maggio (in edicola dal 21 aprile) e con la rivista si potrà anche acquistare il libro "Il Vangelo perduto di Giuda Iscariota".

Scritto su papiro e legato da un laccio di pelle il codice è stato redatto in copto - la lingua in uso allora in Egitto - intorno al 300 dopo Cristo; ritrovato negli anni Settanta (del '900) nel deserto presso El Minya, in Egitto finì nelle mani di mercanti di antichità, lasciò l'Egitto per giungere prima in Europa e poi negli Stati Uniti dove rimase in una cassetta di sicurezza a Long Island, New York, per 16 anni prima di venire acquistato dall'antiquaria di Zurigo Frieda Nussberger-Tchacos nel 2000.



Un testo destinato a fare discutere storici, religiosi e filosofi, un testo che fa giustizia anche dell'odioso e brutale antisemitismo che per secoli si è nutrito della vicenda-leggenda di "Giuda il Traditore". Già nel titolo ("Il racconto segreto della rivelazione fatta da Gesù a Giuda Iscariota nel corso di una settimana, tre giorni prima la celebrazione della Pasqua") riecheggiano temi cari alla tradizione gnostica e che ebbero una grande diffusione agli albori del cristianesimo; vicende che contraddicono la storia più tradizionale, quella che ci verrà tramandata dai Vangeli ufficiali (di Luca, Marco, Matteo e Giovanni) e che verrà codificata dai dogmi della Chiesa cattolica nei secoli successivi.

Nel documento - in cui non si fa alcun cenno alla crocifissione nè alla resurrezione - fin dalla prima scena Gesù ride dei suoi discepoli che pregano il loro Dio, il "dio minore" del Vecchio Testamento che ha creato il mondo. Li esorta a guardarlo e a comprendere cosa egli sia davvero, ma questi non lo fanno e non capiscono. Il passaggio fondamentale arriva quando Gesù dice a Giuda: "... tu supererai tutti loro. Perché tu farai sì che venga sacrificato l'uomo entro cui io sono". Aiutando Gesù a liberarsi del suo corpo terreno, Giuda lo aiuterà a liberare la sua entità spirituale, la sua essenza divina.

Uno status, quello di Giuda, che viene più volte descritto come speciale: "Allontanati dagli altri, a te rivelerò i misteri del Regno. Un Regno che raggiungerai, ma con molta sofferenza. Ti ho detto tutto. Apri gli occhi, guarda la nube e la luce che da essa emana e le stelle che la circondano. La stella che indica la via è la tua stella". E Giuda "aprì gli occhi, vide la nube luminosa e vi entrò".

Giuda Iscariota non solo non è "il Traditore" ma è - stando al codice copto - il mezzo attraverso cui Gesù di Nazareth raggiunge il suo scopo, dunque il discepolo decisivo, il più importante. Nel testo si prevede l'ira degli altri discepoli contro il traditore (Giuda ha una visione, "vidi me stesso mentre i 12 discepoli mi prendevano a sassate e mi perseguitavano") ma anche il fatto che sarà comunque superiore a loro: "Sarai maledetto per generazioni, ma regnerai su di loro", gli dice Gesù.

Al papiro manca la parte finale e il testo si interrompe all'improvviso: "Essi (coloro che erano venuti ad arrestarlo) avvicinarono Giuda e gli dissero, "Cosa fai qui? Sei un discepolo di Gesù?". Giuda diede loro la risposta che volevano, ricevette da loro del denaro e glielo consegnò".

Le 66 pagine del manoscritto non contengono solo il Vangelo di Giuda ma anche un testo intitolato "Giacomo" (noto anche come la Prima Apocalisse di Giacomo), una lettera di Pietro a Filippo e un frammento di un quarto testo che gli studiosi hanno deciso di chiamare provvisoriamente Allogeni (Book of Allogenes).

(7 aprile 2006)

http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/scienza_e_tecnologia/vangelo-scagiona-giuda/vangelo-scagiona-giuda/vangelo-scagiona-giuda.html

Il Vangelo di Giuda e lo Gnosticismo

Il Vangelo di Giuda e lo Gnosticimo
a. La composizione del VdG e la retorica gnostica del negativo
L’immagine negativa dei Dodici da una parte e, al contrario, l’immagine positiva di Giuda dall’altra dicono che il VdG viene da un gruppo “cristiano” ostile alla Chiesa apostolica, o Grande Chiesa. Il punto di vista è quello di un gruppo gnostico che, accusato dalla Grande Chiesa di aver tradito il vangelo di Gesù, accetta di essere sovrapposto alla figura del traditore, trasformandolo in eroe, da anti-eroe che era.
«La scelta di Giuda riflette molto bene i crescenti sentimenti di mutua ostilità degli gnostici nei confronti degli altri cristiani, i quali alla pretesa di una superiore conoscenza rispondevano agli gnostici con l’accusa di «tradimento/eresia». Ovvio quindi che questi finissero con l’identificarsi proprio con il traditore Giuda, ribaltando con moto geniale e paradossale l’accusa: Giuda (al pari della comunità gnostica) non è il traditore ma colui che ha ricevuto da Gesù l’autentica rivelazione che fu negata agli altri discepoli».[31]
La non poco sorprendente positivizzazione di Giuda si inscrive nelle abitudini gnostiche perché, nella loro ostilità al Dio dell’AT (perché responsabile della creazione), gli gnostici selezionano nella Bibbia ebraica i protagonisti negativi e li trasformano in protagonisti positivi. Così vengono trasformati in eroi Adam(as) e Caino tratti dal ciclo dei progenitori (Gen 3-4), e poi gli abitanti di Sodoma e Gomorra ed Esaù dal ciclo dei Patriarchi (Gen 18-19; 27-33), e Core tratto dal ciclo dell’esodo (Num 16).[32]

b. La necessità di fuggire dal mondo e la liberazione di Gesù
In particolare, la positivizzazione del tradimento di Gesù nel VdG è da vedere nel quadro delle speculazioni gnostiche circa la soteriologia. Nello gnosticismo il mondo creato era visto con grande disprezzo: per un dramma cosmico di degradazione della realtà celeste, esso era divenuto una prigione per gli esseri umani. Gli dèi responsabili della creazione sono El, il cattivo dio dell’AT, e poi il suo aiutante Nebro o Jaldabaoth (che significa «ribelle, lordo di sangue») o Saklas («lo stolto»).[33]
L’uomo ha dunque bisogno di salvezza, la quale è salvezza da questo mondo ed è ritorno al mondo dello Spirito indicibile. Bisogna negare il mondo, la materia, la carne, il corpo, e per raggiungere la salvezza bisogna fuggire da questa realtà mondana.[34] Poiché per il VdG anche Gesù ha bisogno di questa liberazione, Giuda è il suo benefattore perché lo emancipa dall’umanità che lo imprigiona.

c. Novità del VdG anche rispetto alle restanti opere gnostiche conosciute
I tratti con cui Gesù viene presentato nel VdG sono in buona parte comuni agli altri scritti gnostici (inconsistenza fisica e polimorfia, rivelatore di conoscenza, il riso). Non è così né per Giuda, che non ricorre altrove quale protagonista positivo e discepolo ideale. Ma soprattutto non è così per i Dodici che qui sono protagonisti negativi, discepoli ottusi, bestemmiatori di Gesù, adoratori di un dio che non è il dio di Gesù, e sacerdoti che portano fuori strada le folle dei loro seguaci. La biblioteca di Nag Hammadi ha invece restituito scritti in cui molti dei Dodici, e poi Giacomo e Paolo, sono protagonisti positivi, privilegiati ed esemplari,[35] visionari che salgono al decimo cielo (Apocalisse di Paolo), e martiri uccisi per fedeltà all’insegnamento esoterico di Gesù (Prima Apocalisse di Giacomo, Seconda Apocalisse di Giacomo). Anche quando sono menzionati come gruppo, i Dodici figurano sempre come veri discepoli di Gesù e destinatari della sua rivelazione:

«Ora tu [Paolo sulla montagna di Gerico] andrai dai dodici apostoli, poiché essi sono gli spiriti eletti ed essi ti saluteranno. Egli alzò gli occhi e li vide: essi lo salutarono (…). Egli [salito al quarto cielo] lanciò uno sguardo verso Dio che è al di sopra della creazione. Poi guardò su in alto e vide i dodici apostoli alla sua destra e alla sua sinistra (…). La porta si aprì ed io giunsi in alto al quinto cielo. Vidi gli apostoli, miei compagni, che camminavano con me, mentre lo Spirito ci accompagnava» (Apocalisse di Paolo 19. 19-20. 21-22; Traduzione di L. Moraldi, in Le Apocalissi gnostiche, p. 66),[36]
«Ecco, vi ho rivelato il nome perfetto (…). A voi, come figli della luce, ho dato potere su ogni cosa (…)”. Così parlò loro il beato Salvatore, e scomparve da loro. Essi furono presi da grande e indescrivibile gioia nello spirito. Da quel giorno, i suoi discepoli iniziarono a predicare il vangelo di Dio, del Padre Eterno il quale è intramontabile nell’eternità» (La Sofia di Gesù Cristo 126. 127; Traduzione di L. Moraldi, in Testi gnostici, pp. 471, 472).[37]

Per spiegare differenze così profonde nei confronti degli altri scritti gnostici bisogna pensare che il VdG sia nato all’interno di un gruppo minoritario, particolarmente aggressivo. Si trattava forse di un gruppo ritenuto marginale, se non proprio ereticale, anche dal resto dell’ampio e variegato universo gnostico, il quale era bensì polemico con la Grande Chiesa, ma non con la cerchia dei discepoli di cui Gesù si era circondato.[38]



[31] G. Boccaccini, Il Vangelo di Giuda. Gnosticismo e ricerca del Gesù storico, in “Il Regno” LI (2006), 8, 222-223.

[32] Cf. Ireneo di Lione, Adversus haereses I, 31, 1: «Alii autem rursus Cain a superiore Principalitate dicunt, et Esau et Core et Sodomitas et omnes tales cognatos suos confitentur».

[33] «Così le divinità responsabili del nostro mondo sono il dio (cattivo) dell’AT, un ribelle sanguinario e un idiota» (B.D. Ehrman, «Cristianesimo capovolto», p. 95).

[34] Non per nulla i termini «fuga, fuggire, sfuggire» ricorrono non meno di 17 volte da p. 80 a p. 109 del libro curato dalla National Geographic.

[35] Cf. Preghiera dell’Apostolo Paolo, Lettera di Giacomo, Apocrifo di Giovanni, Vangelo di Tommaso, Vangelo di Filippo, L’atleta Tommaso, Prima / Seconda Apocalisse di Giacomo, Atti di Pietro e dei Dodici Apostoli, Apocalisse di Pietro, Lettera di Pietro a Filippo.

[36] L. Moraldi, Le Apocalissi gnostiche, p. 230, a commento scrive: «In uno scritto così breve gli apostoli sono menzionati sei volte, e sempre come il più nobile termine di paragone in merito alla gnosi».

[37] I Dodici nella Sofia di Gesù Cristo figurano qua e là come gruppo mentre nel corso del trattato, per interrogare il Salvatore «sulla natura del tutto e sul piano salvifico del Salvatore» (n. 80), prendono la parola individualmente Filippo, Matteo, Tommaso ecc., e ognuno di loro è presentato in luce positiva.

[38] Anche i trattati rinvenuti a Nag Hammadi non provengono da una medesima corrente gnostica: «[The Nag Hammadi collection] is not a “library” of a single group at all, but a collection of disparate works of various origins. Not all of the texts are “gnostic,” and the Gnosticism represented in the texts that are gnostic is of various types» (B.A. Pearson, «Nag Hammadi», col. 989).



http://www.gliscritti.it/approf/2007/papers/vgiuda0307.htm

venerdì 18 gennaio 2008

IL VANGELO DI GIUDA-DA CHRISTIANISMUS

Il Vangelo di Giuda
Data: Sabato, 29 aprile 2006 @ 07:15:42 CEST
Argomento: Gli apocrifi


di Andrea Nicolotti

Un saggio con le notizie attualmente disponibili agli studiosi su questo apocrifo di recente pubblicazione.





Risale all'aprile del 2006 la pubblicazione di un nuovo vangelo apocrifo, attribuito all'apostolo Giuda, ritrovato nel deserto dell'Egitto, .
I mezzi di comunicazione di massa hanno già dato ampia risonanza all'avvenimento, solleticando l'interesse del pubblico. La National Geographic Society, che ha preso parte all'opera di restauro e pubblicazione del documento, ha messo a disposizione dei navigatori un sito dedicato al "perduto Vangelo di Giuda", solo in parte tradotto in italiano; da questa fonte io stesso ho tratto le immagini che seguono.

Il codice all'interno del quale è stato ritrovato il testo del vangelo di Giuda è denominato Codex Tchacos, dal nome di Dimaratos Tchacos, il padre della signora Frieda Tchacos Nussberger che nel 3 aprile del 2000 ha acquistato il codice. Esso contiene, oltre al vangelo di Giuda, altri tre trattati, due dei quali già noti perché presenti nei codici V e VIII di Nag Hammadi; si tratta di una recensione della Prima Apocalisse di Giacomo e della Lettera di Pietro a Filippo e di alcuni frammenti di un testo provvisoriamente denominato Libro di Allogene. Il codice è composto di 66 pagine; il vangelo di Giuda occupa le pagine 33-58.

Il Codex Tchacos era stato scoperto intorno al 1978 in una tomba lungo il Nilo, a 16 km da El-Minya, in alto Egitto. Dentro la tomba, accanto ad uno dei corpi, c'era una scatola di pietra calcarea, dove tra altri oggetti era stato collocato un codice papiraceo, che una volta estratto fu trasportato prima in Europa e successivamente negli Stati Uniti. Qui vi rimase per sedici anni, conservato in una cassetta di sicurezza di una banca di Long Island, in quanto il suo possessore aveva la speranza di poter ricavare molto denaro dalla sua vendita. Il brusco abbandono del clima desertico che lo aveva preservato per quasi due millenni ne ha causato un grave e veloce deterioramento, anche a causa di un congelamento che ha provocato il parziale dissolvimento della linfa che teneva legate le fibre del papiro. Il risultato è ben rappresentato da questa immagine:



Acquistato da Frieda Nussberger-Tchacos nell'aprile del 2000, fu trasportato nel febbraio del 2001 alla Maecenas Stiftung für antike Kunst (Fondazione Mecenate per l'arte antica) di Basilea, in Svizzera, per essere restaurato ed esaminato, in vista di una sua futura e definitiva collocazione al Museo Copto del Cairo.

A Basilea il documento è stato sottoposto ad un restauro conservativo, accompagnato da accurate verifiche. La National Geographic Society ha finanziato l'opera di restauro e le indagini sul manoscritto: datazione con il radiocarbonio, analisi dell'inchiostro, indagine multispettrale, esame paleografico e contenutistico. Secondo le analisi, esso risale al III o al IV secolo d.C.

Una volta arrestato il processo di deterioramento, ogni frammento è stato ricollocato al proprio posto.



Le pagine del codice così ricomposte sono state quindi collocate tra due lastre di vetro in modo da permetterne la definitiva conservazione e l'esposizione:



Nella Pasqua del 2006 il documento è stato reso pubblico. Sono disponibili in linea una trascrizione del testo copto e la prima traduzione inglese del vangelo, condotte da un gruppo di studiosi capeggiati dall'insigne coptologo Rudolph Kasser (l'ultimo a destra nell'immagine qui sotto). Contemporaneamente è stato pubblicato un volume contenente la medesima traduzione del testo (ma senza originale copto) accompagnata da alcuni saggi di commento; il libro è anche uscito in versione italiana (cfr. la bibliografia al fondo). In questa più seria pubblicazione la National Geographic è riuscita a tenersi abbastanza alla larga dalla tentazione del cadere nei facili sensazionalismi, solitamente accompagnati da imprecisioni storiche: non così è avvenuto, invece, per gli articoli divulgativi usciti sulla rivista e per la presentazione che ne fa un documentario prodotto dalla medesima organizzazione, criticabili sotto molti punti di vista. La stessa editrice ha messo a disposizione un volume, curato da Herbert Krosney, che narra l'avvincente racconto del ritrovamento del vangelo.

Va però notato che da molte parti sono state sollevate serie obiezioni alla ricostruzione ufficiale delle vicende del ritrovamento, della vendita e della pubblicazione del codice, e non mancano palesi indizi che rivelano gli sforzi fatti perché la Tchacos Nussberger, la Maecenas Stiftung e il National Geographic potessero ricavarne il maggior guadagno possibile. Il libro di Krosney, in definitiva, presenta una versione dei fatti incompleta e molto edulcorata, che va controbilanciata. Mi pare quindi opportuno, prima di passare all'esame diretto del testo, dare conto di questo dibattito.



Storia del ritrovamento e della pubblicazione

Il codice, come ho detto, fu ritrovato quasi sicuramente nel 1978. Finito nelle mani di un commerciante antiquario di Elipoli, di nome Hanna, fu rubato e trasportato illegalmente in Europa; soltanto nel 1982 Hanna riuscì a recuperarlo, per porsi alla ricerca di un compratore. A Ginevra per la prima volta il codice fu mostrato ad un giovane studioso, Stephen Emmel, il quale era stato inviato dal suo maestro prof. James Robinson a trattare l'acquisto, con la disponibilità di 50.000 dollari. L'affare andò in fumo, in quanto l'antiquario pretendeva una cifra enormemente più alta (3.000.000 di dollari), ma Emmel poté esaminare brevemente il manoscritto e fissare nella propria mente alcuni particolari del suo contenuto; non poté però accorgersi che il codice conteneva, tra le altre cose, il testo di maggior pregio, quello del Vangelo di Giuda. Fallito questo tentativo, il manoscritto fu depositato in una cassetta di sicurezza di una banca statunitense, ove rimase per sedici anni, sottoposto ad un inesorabile processo di deterioramento. Solo il 3 aprile del 2000 l'antiquaria Frieda Tchacos Nussberger poté acquistare il codice al prezzo di 300.000 dollari. La signora tentò di rivendere il manoscritto alla biblioteca Beincecke dell'Università di Yale, presso la quale il coptologo Bentley Layton fu in grado di identificare come Vangelo di Giuda il terzo trattato contenuto nel codice; ma l'università rifiutò di acquistare il manoscritto, in quanto esso risultava privo della regolare documentazione necessaria per stabilirne la lecita provenienza. Era evidente che il manoscritto era fuoriuscito illegalmente dall'Egitto, e non poteva essere acquistato senza problemi. La signora Nussberger lo vendette allora al collezionista statunitense Bruce Ferrini per l’astronomica cifra di 2,5 milioni di dollari; Ferrini, però, non avendo potuto completare il suo pagamento, fu in seguito costretto a restituirlo alla Nussberger, non senza averlo prima ulteriormente danneggiato: egli, infatti, ebbe la bella idea di custodirlo in frigorifero (con conseguenze disastrose per la sua integrità) e sicuramente lo smembrò e ne trattenne presso di sé alcuni frammenti, probabilmente per venderli separatamente. Entrò allora in gioco Mario Jean Roberty, avvocato della Nussberger, che suggerì di trasferire la proprietà del manoscritto alla Maecenas Stiftung (più nota con il nome inglese di Maecenas Foundation); fondazione che, però, apparteneva a lui stesso.

Diversamente da quanto viene affermato nella ricostruzione edulcorata della National Geographic, Frieda Nussberger non ha certamente agito nel pieno rispetto della legge e con l'innocente intenzione di restituire al mondo un documento antico finora perduto (da questo punto di vista, non possono che far sorridere le dichiarazioni in cui ella si presenta come la donna prescelta da Giuda Iscariota per riabilitarlo di fronte alla storia). La Nussberger, peraltro, era già nota alle autorità giudiziarie, essendo stata arrestata a Cipro nel 2001, su mandato della polizia italiana, per aver illegalmente esportato dall’Italia e messo in vendita antico materiale etrusco, e condannata a diciotto mesi di reclusione. La disastrosa vendita del manoscritto all'antiquario Ferrini le rese otto volte il prezzo che ella aveva speso per acquisirlo dal mercante egiziano, e l'allettante prospettiva di un così ingente guadagno la spinse anche a compiere gesti inconsulti per ottenerlo (ad esempio, trasportare il manoscritto chiuso dentro una valigia tra i bagagli di un aereo). Anche la successiva vendita del contenuto del manoscritto alla National Geographic (del contenuto e non del manoscritto, perché quest'ultimo, provenendo dal mercato clandestino non può essere facilmente commercializzato!) ha aumentato i guadagni della Nussberger e della Fondazione di proprietà del suo avvocato: essi, infatti, conservano tuttora i diritti di percentuale sugli imponenti profitti editoriali. L'imponente macchina mediatica scatenata nella Pasqua del 2006 sui canali televisivi e la messa in vendita di due libri e di un documentario realizzati dalla National Geographic hanno ampiamente superato ogni più ottimistica previsione. Nel documentario e nelle presentazioni giornalistiche ci si affanna a presentare questa scoperta in maniera tendenziosa, con argomentazioni insostenibili - e altrove negate dagli stessi editori e commentatori ufficiali del testo - ma abilmente confezionate per garantire un grande successo editoriale: il Vangelo di Giuda viene così presentato come "la più grande scoperta archeologica di tutti i tempi", in grado di "sconquassare le fondamenta del cristianesimo", "riabilitare la figura di Giuda" e "mettere in crisi la Chiesa".

La messa in rete di una provvisoria trascrizione del testo copto, disponibile sul sito della National Geographic, non fu accompagnata dalla pubblicazione delle fotografie del manoscritto; in tal modo gli studiosi esterni al comitato di edizione ufficiale non sono tuttora nella condizione di poter esaminare la riproduzione del testo originale, né possono cooperare alla sua difficile trascrizione. La National Geographic ha inizialmente cercato di impedire la stampa di qualunque traduzione del testo copto pubblicato, evidentemente per non permettere che circolasse (e potesse essere acquistata) una traduzione diversa dalla propria. Per questo motivo alcuni studiosi, tra cui ad esempio Francisco García Bazán e Harold W. Attridge, hanno dovuto rinunciare a farlo. Nel frattempo si attende ancora la pubblicazione dell'edizione definitiva ufficiale, inizialmente preventivata per la fine del 2006, ma già dilazionata.

Il sopra citato James Robinson - già professore alla Claremont Graduate University, noto esperto del settore ed editore della più nota traduzione inglese dei manoscritti di Nag Hammadi (The Nag Hammadi Library in English) - ha ricostruito i lati più oscuri della vicenda con dovizia di particolari (vedi la bibliografia al fondo). La seconda edizione del suo libro dedicato al Vangelo di Giuda (colgo l'occasione per ringraziarlo di avermene fatto dono) contiene numerose critiche di quella che egli nella sua prefazione chiama "una redditizia avventura" capace di creare "costernazione, perfino disgusto". La sua critica si rivolge anche al prof. Rodolphe Kasser, direttore del comitato di edizione del testo, che ha accettato di lavorare sul testo con segretezza, sottomettendosi senza riserve al desiderio espresso dai proprietari dei diritti sul manoscritto, i quali hanno voluto escludere qualunque altro studioso non autorizzato. Ad oggi, infatti, il codice non è ancora liberamente consultabile. Ciò appare in contrasto con una risoluzione dell'Associazione Internazionale di Studi Copti (I.A.C.S.), sottoscritta dallo stesso Kasser nel 1976, secondo la quale i proprietari di materiale copto devono essere esortati a garantire “libero accesso per tutti i membri, a condizioni favorevoli per entrambi, e le massime facilitazioni possibili per il loro studio”. Inoltre, secondo la medesima risoluzione, lo I.A.C.S. si oppone “alla concessione di diritti di pubblicazione esclusiva per più di 5 anni. I membri della I.A.C.S. da questo momento rinunciano ad ogni diritto di pubblicazione esclusiva attualmente in essere, fatta eccezione per i manufatti e le altre scoperte archeologiche compiute da una spedizione autorizzata"[1].

Il libro di Robinson è al momento la pubblicazione scientifica dedicata al Vangelo di Giuda che manifesta più energicamente il dissenso nei confronti dei possessori e degli editori del manoscritto. La lettura di questo volume, unitamente alla lettura di quanto pubblicato dalla National Geographic, permette di farsi un'idea abbastanza equilibrata di tutta la vicenda. In questo libro, ma non solo, si troveranno tutti i riferimenti a quanto esposto finora (riferimenti che io stesso ho verificato). Ho evitato di appesantire il testo con un'infinità di note bibliografiche rimandanti ad articoli di giornale, interviste, lettere personali, atti di convegni.


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[1] Risoluzione n° 2 votata il 17 dicembre 1976: “The International Association for Coptic Studies asks its Board to contact the various authorities in charge of collections of Coptic source materials in order to arrange with them the free access, on mutually agreeable conditions, for all the members and the best possible facilities for their study. The I.A.C.S. goes on record as being opposed to giving exclusive publication rights for more than 5 years. The members of I.A.C.S. hereby renounce any exclusive publication right they may have at present, except for artifacts and other archaeological discoveries made by an authorized expedition. (Editions now in preparation are exempt if published within 12 months from the date of this resolution.) The members of I.A.C.S. urge such expedition to publish within the stated period of 5 years after the final exploration and thereafter to make their discoveries to the scholarly world at large” (International Association of Coptic Studies, Newsletter 1 (1977), p. 11, disponibile in pdf sul sito della I.A.C.S.).

Il contenuto del testo

L'esistenza del vangelo di Giuda era già nota; Ireneo vescovo di Lione nel suo trattato Contro le eresie (180 circa) ci informa che la setta gnostica dei Cainiti "ha prodotto una composizione da loro chiamata Vangelo di Giuda" (I,31,1). Si sapeva dell'esistenza di questo testo, dunque, ma fino ad oggi non se ne conosceva il contenuto.

L'autore di questo Vangelo rimane ignoto, ma non si tratta certamente dell'apostolo Giuda: nell'antichità era abbastanza diffusa l'usanza di attribuire i propri scritti all'autorità di un apostolo, per conferire ad essi una maggiore credibilità. La provenienza gnostica di questo scritto e il suo contenuto ci suggeriscono di datare la stesura dell'originale non più tardi del 180 d.C. (epoca in cui Ireneo già ne testimonia l'esistenza) ma certamente non prima dell'inizio del II secolo. Una datazione probabile si aggira verso la metà del secolo.

L'originale fu scritto in greco, ma il codice ce ne restituisce solamente una traduzione in lingua copta (cioè egiziana). Ciò non significa che il testo copto attuale sia una precisa traduzione dell'originale greco del II secolo, per come lo conosceva Ireneo; è noto che questo genere di testi spesso subiva lungo i secoli una continua alterazione, ed è possibile che la traduzione copta ora ritrovata si distanziasse dall'originale greco a cui si ispirava. D'altra parte la medesima sorte toccò al Vangelo copto di Tommaso, la cui traduzione copta risulta non del tutto fedele a quelle parti dell'originale greco che ci sono pervenute. Occorre pertanto evitare di considerare troppo ottimisticamente il contenuto del testo, come se fosse una fedelissima traduzione di un originale più antico. Inoltre, va ancora stabilita con maggior precisione la datazione del codice Tchacos, la cui grafia secondo gli editori risale al 400 circa, secondo altri invece farebbe propendere per una data più vicina al 500.

Il contenuto del vangelo conferma le notizie di Ireneo. La setta gnostica forniva una diversa interpretazione dell'episodio del tradimento di Giuda, descrivendolo e spiegandolo come un espediente che aveva procurato la salvezza dell'umanità.
Due altri scrittori dell'antichità, Epifanio e lo pseudo-Tertulliano, avevano accennato all'esistenza di due gruppi di Cainiti, entrambi accomunati dalla positiva considerazione della figura di Giuda ma divisi sull’interpretazione di quella di Gesù, che una delle due sette non avrebbe avuto in grande stima. Secondo alcuni il gesto di Giuda sarebbe servito per favorire la redenzione del genere umano, provocando quella crocifissione che le potenze malvagie avrebbero voluto ostacolare. Secondo altri, invece, Giuda sarebbe stato indotto a tradire Gesù dopo essersi accorto che questi aveva intenzione di pervertire la verità. Se in un caso la figura di Gesù ne risulta oscurata rispetto alla tradizione, in entrambi i casi Giuda riveste un luogo positivo e provvidenziale.

Anche in altri scritti gnostici della biblioteca di Nag Hammadi Caino è celebrato positivamente, assieme ai perversi abitanti di Sodoma e Gomorra, principalmente per due motivi. Innanzitutto perché essi furono i trasgressori della Legge dell'Antico Testamento, facendo così uno sberleffo al malvagio Demiurgo, responsabile della creazione degli uomini e del corpo materiale. In secondo luogo, perché essi furono gli unici a scoprire la verità secondo cui il Dio dell'Antico Testamento non sarebbe stato il vero Dio da venerare, ma soltanto il cattivo ed ignorante creatore di questo mondo, dal quale bisognava rifuggire. Non costituisce perciò meraviglia che il nostro vangelo presenti il traditore di Gesù come il suo più grande alleato. Egli è l'unico tra gli apostoli che comprese il messaggio di Gesù e fece ciò che Gesù voleva: la sua consegna alle autorità perché fosse crocifisso. Giuda, perciò, è visto come il più elevato tra i seguaci di Gesù, un uomo la cui azione avrebbe dovuto essere imitata anziché rifiutata con sdegno, come invece ha fatto la Grande Chiesa.


Il vangelo di Giuda, come altri vangeli gnostici, parla di una rivelazione privata sui «misteri del regno» che Giuda avrebbe ricevuto da Gesù; egli soltanto, non gli altri discepoli. Pochissime sono le coincidenze con il contenuto dei quattro vangeli canonici, che gli sono anteriori di alcuni decenni e che l’autore di questo vangelo certamente conosce almeno in parte (sicuramente ha sottomano il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli): vi sono la menzione dei miracoli e delle grandi meraviglie operate da Gesù per la salvezza dell'umanità, la chiamata dei dodici apostoli, il complotto dei sommi sacerdoti per catturare Gesù (però nella camera degli ospiti, anziché nel Getsemani), il consiglio degli scribi di arrestare Gesù in maniera cauta per evitare la sommossa del popolo che lo riteneva un profeta ed infine la consegna del Maestro da parte di Giuda dietro compenso di denaro. Tutto il resto è costituito da materiale del tutto assente dai vangeli canonici. Vi è innanzitutto un dialogo tra Gesù e i Dodici; poi una visione da parte dei Dodici che Gesù interpreta in maniera allegorica; poi un'altra visione avuta da Giuda, anch'essa spiegata da Gesù; soprattutto vi sono domande che Giuda rivolge a Gesù sulla generazione dei Sethiani (a cui appartiene Giuda stesso, l’unica che potrà salvarsi perché possiede la “scintilla divina”) e sul proprio destino. Dopo aver risposto a queste domande, Gesù prende in disparte Giuda e gli trasmette la rivelazione segreta riguardante il mito cosmico-antropologico tipico della gnosi sethiana. Fatto questo, Gesù discute di nuovo con Giuda (ci sono anche i Dodici) sulla distruzione del malvagi (gli ilici), sulla benedizione del pane (ultima cena?) e sull'inutilità del battesimo cristiano e dei sacrifici in onore del Dio dell'Antico Testamento (il Demiurgo) praticati dai Dodici. Il vangelo termina esaltando la superiorità del tradimento di Giuda sui sacrifici dei Dodici: Giuda è ormai stato elevato da Gesù stesso ad una condizione superiore rispetto a quella degli altri discepoli.

Il vangelo di Giuda mostra un intento polemico contro la Chiesa cattolica (la cosiddetta Grande Chiesa). I responsabili della Grande Chiesa demonizzavano gli gnostici accusandoli di alterare completamente il messaggio cristiano; l'autore del nostro vangelo passa al contrattacco, affermando che gli apostoli non hanno veramente conosciuto Gesù. Essi pensano che Gesù adori il Dio dell'Antico Testamento (il Demiurgo, secondo gli gnostici) mentre in realtà Gesù, e Giuda con lui, adorerebbe il Dio supremo, da quello distinto. Gli apostoli e i loro successori, dunque, s'abbandonerebbero a pratiche immorali, predicando un battesimo inutile per la salvezza (quella gnostica) e rendendo anch'essi omaggio al Dio malvagio dell'Antico Testamento.

Giuda è l’incontrastato protagonista del vangelo che va sotto il suo nome. Il vangelo si apre qualificandosi come «spiegazione segreta della rivelazione che Gesù rese conversando con Giuda per una settimana, tre giorni prima di celebrare la Pasqua» e termina con l'espressione «Vangelo di Giuda» (differenziandosi dalla formula tipica dei vangeli canonici e dei vangeli gnostici di Nag Hammadi: vangelo secondo Matteo, secondo Luca, secondo Filippo, secondo Tommaso, etc.). Giuda è l'unico apostolo che ha intuito la vera personalità di Gesù, la cui figura risulta molto evanescente, probabilmente non del tutto umana; egli proviene, secondo Giuda, dal «reame immortale di Barbelo» (gnostico eone femminile).

Nel suo dialogo con Giuda, Gesù gli predice con insistenza che egli è destinato a soffrire, diverrà il «tredicesimo apostolo», sarà rigettato dai Dodici, maledetto da loro, lapidato e poi rimpiazzato da un altro. Gesù lo chiama il «tredicesimo demone». A dispetto di tutte le difficoltà e resistenze che incontrerà, Gesù promette a Giuda che l'avvenire gli porterà benedizione e gioia, e lo invita a guardare in alto e osservare che tra tutte le stelle c'è la sua stella natale che gli indica la via: tutti gli uomini hanno la loro stella, afferma infatti Gesù, ma quella di Giuda è benedetta.

In modo particolare Giuda è invitato da Gesù a liberarlo dal suo corpo malvagio che avvolge e sostiene la sua vera persona, cioè a consentire che la scintilla divina imprigionata nel suo corpo possa ritornare alla sua dimora. Gli dice infatti: «Tu sarai maggiore di loro (i Dodici), poiché sacrificherai l'uomo che mi riveste». Mentre gli altri apostoli offrono sacrifici animali al Demiurgo, Giuda è invitato a sacrificare Gesù liberandolo dal corpo malvagio e consentendogli di raggiungere la patria celeste. Ed egli prontamente ubbidì all’invito del Maestro: infatti il nostro vangelo si chiude con la frase: «Ricevette dei denari e lo consegnò loro». Così, con il tradimento, Giuda si rivela il vero amico di Gesù e il discepolo dotato di miglior discernimento. Lungi dall’essere un'occasione di tristezza, la morte è il mezzo attraverso il quale Gesù viene liberato dalla carne, al fine di poter fare ritorno alla sua dimora celeste. Giuda, tradendolo, aiuta l’amico a sbarazzarsi del corpo e a liberare l'intimo se stesso, il sé divino.

A Giuda il suo vangelo riserva ancora un trattamento di favore (purtroppo, però, il testo è guasto). Infatti «Giuda levò gli occhi, vide la nube lucente ed entrò in essa. E quelli a terra udirono una voce venire dalla nube». Abbiamo qui la trasfigurazione di Giuda, modellata su quella di Gesù, come ce la descrivono i vangeli canonici. Qui Giuda entra in una nube lucente, in alto, e una voce divina gli parla. Purtroppo le parole che la voce divina gli rivolge non sono state conservate. È però facile intuire che questa trasfigurazione sia il premio del suo tradimento.

Il vangelo di Giuda costituisce un'importante testimonianza della dottrina gnostica. Negli anni a venire gli studiosi avranno modo di collocare meglio questo documento all'interno di quanto già si conosce dell'ideologia gnostica[2]. Gli editori ufficiali hanno pensato ad una provenienza sethiana, basandosi soprattutto sulla parte centrale del testo; altri ipotizzano una origine basilidiana. Trattasi comunque di un documento che non apporta modificazioni alla nostra conoscenza del Gesù storico: siamo di fronte ad elaborazioni gnostiche, non a una nuova testimonianza storica da paragonarsi o contrapporsi efficacemente a quella delle fonti tradizionali, in particolare i quattro vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Gli avvenimenti raccontati in questo vangelo, pertanto, vanno ricondotti all'ambiente in cui questo vangelo è sorto, come già è stato fatto con gli altri testi gnostici finora ritrovati e già da tempo disponibili.


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[2] Lo gnosticismo è una concezione dualistica del mondo che si diffuse principalmente in Siria e in Egitto intorno alla metà del II secolo, la cui origine è ancora discussa (fenomeno religioso proveniente dalla tradizione orientale oppure eresia cristiana?). Si caratterizza per un infinito disprezzo del mondo creato, descritto come una prigione in cui gli uomini - che conservano nel loro profondo una traccia della luce celeste - sono costretti a vivere, in seguito ad una degradazione o disintegrazione della realtà celeste, un dramma cosmico che li ha allontanati dalla loro naturale dimora. Il creatore del mondo non sarebbe stato l'unico Dio onnipotente dei cristiani, ma una seconda divinità, detta demiurgo, invidiosa dell'uomo; il demiurgo è spesso identificato con il Dio dell'Antico Testamento, parte della Bibbia che per questo motivo viene rigettata come falsa e ingannevole. Di qui ne derivano un'assoluta condanna del corpo e della carne umana, viste come prigioni dalle quali occorre fuggire, e spesso un rifiuto della riproduzione ed anche della sessualità, intesa come impurità. Mezzo di salvezza è la conoscenza (“gnosi”, appunto) della propria natura fondamentalmente divina; questa conoscenza si ottiene grazie alla rivelazione da parte di un redentore celeste (spesso, ma non sempre, identificato non con il Gesù terreno figlio di Maria, ma con un invisibile Cristo disceso dall'alto).

Bibliografia

Rodolphe Kasser, Marvin Meyer, Gregor Wurst, Bart D. Ehrman (a cura di), Il Vangelo di Giuda, Vercelli, National Geographic Society - White Star, 2006. È la versione italiana della traduzione "ufficiale" del testo, accompagnata da alcuni saggi.

Herbert Krosney, Il Vangelo perduto: l'avvincente racconto del ritrovamento del vangelo di Giuda Iscariota, Vercelli, National Geographic Society - White Star, 2006. La versione ufficiale dei possessori del manoscritto.

Il vangelo di Giuda, documentario prodotto e diretto da James Barrat, Vercelli, National Geographic Society - White Star, 2006. Il criticabile documentario, disponibile in DVD, che presentò il nuovo Vangelo al grande pubblico (venduto assieme al libro).

J. M Robinson, I segreti del Vangelo di Giuda. Negli scritti ritrovati la verità sull'apostolo che tradì Gesù, Milano, Sperling & Kupfer, 2007. Questo noto esperto di letteratura gnostica dedica la prima parte del libro ad una avvincente ricostruzione "giornalistica" delle vicende che hanno portato alla pubblicazione del Vangelo, in stridente opposizione e polemica con la presentazione ufficiale delle medesime fatta dalla National Geographic. La seconda parte si occupa della figura di Giuda, quello storico e quello gnostico, e propone un'interpretazione del suo Vangelo che in certi particolari differisce da quella diffusa dagli editori.

E. Noffke, Il vangelo di Giuda. La verità storica tra scoop e pregiudizi, Torino, Claudiana, 2006. Uno dei primi saggi italiani diretti al grande pubblico che si premura di rifuggire da ogni inutile senzazionalismo. Leggi l'introduzione del libro.

Tom Wright, Giuda e il vangelo di Gesù. Comprendere un antico testo recentemente scoperto e il suo significato contemporaneo, Brescia, Queriniana, 2007.

F. García Bazán, El evangelio de Judas, Madrid, Trotta, 2006. Edizione e commentario del testo curata da uno specialista dello gnosticismo, che non ha però voluto fornire una vera e propria traduzione, attenendosi alle richieste monopolistiche della National Geographic.

J. Montserrat Torrents, Evangelio de Judas. Versión directa del copto, estudio y comentario, Madrid, Edaf, 2006. Questa pubblicazione, invece, opera di un altro esperto che con García Bazán ha già curato un commentario degli scritti gnostici di Nag Hammadi, contiene anche una traduzione indipendente da quella ufficiale.

S. E. Porter - G. L. Heath, The Lost Gospel of Judas. Separating Fact from Fiction, Grand Rapids, Eedermans, 2007. Una chiara presentazione del Vangelo e del suo contenuto, opportunamente inserito all'interno del proprio contesto gnostico al quale vengono dedicate numerose pagine del libro.



In linea è consultabile un efficace articolo del professor G. Biguzzi: Un vangelo apocrifo: il vangelo gnostico di Giuda ed i vangeli canonici.

Roger Pearse ha raccolto numeroso materiale di eterogenea provenienza sul Vangelo di Giuda e le polemiche ad esso correlate.



(articolo ampliato il 15 giugno 2007)


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